Il ritardo del Molise in termini di capacità innovativa rispetto alla media nazionale
emerge dai dati del censimento Istat relativi al 2022, ultimo anno disponibile. Questi indicano che, tra le aziende con almeno 3 addetti, quelle attive in processi di innovazione erano il 32,2% del totale, un valore inferiore all’Italia e al Mezzogiorno, rispettivamente 37,6% e 34,8%. L’analisi della Banca d’Italia è stata illustrata oggi nel corso del convegno
‘Innovazione e crescita economica in Molise. Analisi e riflessioni per il futuro’ che si è tenuto a Campobasso nella sede dell’Università del Molise. In questo contesto, è stato
ribadito che il sistema universitario svolge un ruolo cruciale nel formare capitale umano con competenze qualificate negli ambiti scientifici, nel favorire la ricerca e l’innovazione e
nel promuovere il trasferimento tecnologico al resto dell’economia. Nel 2023-24 l’incidenza dei corsi scientifici offerti dall’ateneo molisano è stata pari al 64,7% dei corsi
universitari, un valore superiore alla media nazionale e del Mezzogiorno, rispettivamente 59,3% e 60,7%. Considerando le singole discipline, nel confronto con l’Italia, il Molise ha
mostrato una maggiore specializzazione negli ambiti sanitario e informatico e una minore quota di corsi in matematica e scienze naturali.