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giovedì, Ottobre 16, 2025

Giovanni Battista Ferruzza, il vescovo di Trivento durante la peste. Lo studio di Massimo Bergonzini: ha operato anche a Messina, Roma e Madrid

TriventoGiovanni Battista Ferruzza, il vescovo di Trivento durante la peste. Lo studio di Massimo Bergonzini: ha operato anche a Messina, Roma e Madrid

La ricerca documentale e critica ha inteso riconoscere e valorizzare la poco nota biografia e soprattutto la misconosciuta rilevanza del percorso spirituale del vescovo di Trivento (1655-1658) Giovanni Battista Ferruzza. In tal senso – scrive Massimo Bergonzini – è stato possibile delineare quattro diversi periodi biografici, corrispondenti ad altrettanti luoghi nei quali la sua opera evangelica, pur con diversa durata temporale, è stata in grado d’influenzare profondamente i relativi contesti religiosi e sociali. Essi determinano e costituiscono di fatto i quattro semplici titoli dei capitoli del presente studio:
1) Messina – luogo di nascita (1602) – in cui egli si formò teologicamente e giuridicamente; svolse dedicata attività sacerdotale nella diocesi (1627-1632); e partecipò alla fondazione della locale Congregazione dell’Oratorio di san Filippo Neri (1632-1643). 2) Madrid – città nella quale fu inviato in missione politico-diplomatica dal Senato messinese (1643); mostrò le sue qualità organizzative e caritative nella funzione di administrador dell’Hospital de los Italianos (1645-1654); ed ebbe il notevole merito di essere il fondatore dell’originale e riservata Congregazione laico religiosa, denominata Escuela de Christo (1646/1653). 3) Roma – dove giunse (fine 1654) già con nomina regia di Felipe IV; fu consacrato vescovo di Trivento (giugno 1655); e avviò l’istituzione di una Escuela de Christo di soli hermanos spagnoli, eretta, dopo la sua partenza dall’Urbe, nell’Oratorio dedicato all’Immacolata Concezione della Chiesa di San Lorenzo in Lucina (settembre 1654). 4) Trivento – in cui esercitò un breve vescovato (1655-1658), condizionato dall’insorgere dell’epidemia di peste (1656); potendo appena compiere una visita diocesana (ottobre 1657); morì il 15 agosto 1658, e fu sepolto nella cittadina di Frosolone. Non è stato possibile rintracciare un ritratto di Giovanni Battista Ferruzza. Tuttavia, delle sue qualità umane e spirituali è rimasta almeno un’eloquente testimonianza dei Canonici e Parroci del Capitolo di Trivento: «Prelato, che per essere di tanto santa, e retta intentione ci fu mandato da S.d.M. per consolatione di questa povera Diocese». Inoltre, dalle sue diverse fondazioni congregazionali, così come dalle significative raffigurazioni del suo stemma vescovile, è altrettanto possibile inferire la sua convinta valorizzazione della missione salvifica affidata da Cristo al clero secolare.

I ringraziamenti dell’autore della ricerca.
Desidero sinceramente esprimere la mia gratitudine a Sua Eccellenza Rev.ma mons. Claudio Palumbo per la gentilezza delle comunicazioni intercorse, per la piena fiducia, e la generosa opportunità concessami di far meglio conoscere l’illustre biografia spirituale del padre oratoriano Giovanni Battista Ferruzza, consacrato vescovo di Trivento (1655-1658). Alcuni altri dovuti ringraziamenti per specifici ausili sono segnalati nelle note del testo.

 

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