Nei giorni scorsi, a Palazzo San Giorgio, si è riunita la Consulta Socio-Sanitaria e Tutela della Sanità Pubblica del Comune di Campobasso, presieduta da Maurizio Luzzi. All’incontro hanno partecipato gli assessori alle Politiche Sanitarie e Sociali, Angelo Marcheggiani e Bibiana Chierchia, la presidente della Commissione Sanità, Mariaconcetta Fimiani, oltre a rappresentanti di comitati, associazioni e ordini professionali, tra cui numerosi medici della sanità pubblica.
Diversi i temi affrontati nel corso della seduta: dal ricorso sulla rete Ictus e il decreto n. 157 del 1° ottobre, al ricorso sul Piano Sociale e alle questioni legate alla disabilità.
Ampio spazio è stato dedicato alla Legge sul “Progetto di Vita” e alla collaborazione in corso con l’Università del Molise, considerata strategica per la definizione di percorsi integrati e per la formazione di futuri operatori impegnati a favore delle persone fragili.
Durante la riunione si è discusso anche della realizzazione delle Case della Comunità previste per Campobasso: su questo punto, associazioni, comitati e amministrazione comunale hanno espresso forti perplessità in merito alla pianificazione e alla reale funzionalità dei nuovi presidi sanitari territoriali.
Presenti anche numerosi rappresentanti del Comitato Pro Cardarelli, che hanno illustrato i contenuti della lettera aperta recentemente diffusa, ribadendo la necessità di una rete sanitaria pubblica efficiente e accessibile a tutti.
Spazio, inoltre, al Bilancio Partecipativo, con il nuovo bando pubblico pubblicato in questi giorni, che reintroduce tra gli ambiti di intervento anche sociale e disabilità, temi di cui la Consulta si era già fatta promotrice lo scorso gennaio.
Nel corso dell’assemblea, l’assessore Marcheggiani ha annunciato la realizzazione di un futuro Centro Diurno dedicato alla “diversabilità” in via Gramsci, a Campobasso.
In chiusura, la Consulta ha poi dato il via libera alla seconda edizione dell’iniziativa “Campobasso Previene”, in programma per il 2026: un progetto di prevenzione e sensibilizzazione sanitaria che, già nella sua prima edizione, aveva registrato grande partecipazione da parte dei cittadini e contribuito a creare una rete stabile tra istituzioni e mondo sanitario.