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domenica, Ottobre 12, 2025

27 realtà del Terzo settore portano la cucina italiana all’Unesco: tra loro anche l’Associazione Italiana Persone Down di Campobasso

Attualità27 realtà del Terzo settore portano la cucina italiana all’Unesco: tra loro anche l'Associazione Italiana Persone Down di Campobasso

La sede Unesco di Parigi il 21 ottobre ospiterà la serata a tema “Inclusione lavorativa: Talenti della cucina italiana”, organizzata dal ministero delle Disabilità. L’evento all’Unesco Restaurant (7th. È stato il ministro Alessandra Locatelli a individuare 27 realtà italiane provenienti da tutto il Paese, che si occupano di inclusione lavorativa a favore di persone con disabilità. Tra le eccellenze del Terzo settore italiano che saranno presenti nella capitale francese per questa occasione c’è anche l’Associazione italiana persone Down di Campobasso guidata da Giovanna Grignoli. L’AIPD a Parigi avrà il compito di apparecchiare e abbellire i tavoli ai quali siederanno gli invitati. I ragazzi, infatti, in questi giorni stanno preparando i centrotavola.

«Il Molise ha soltanto 300mila abitanti, poco più di un quartiere di Roma, eppure conta 300 persone con Sindrome di Down – ha spiegayo la presidente Giovanna Grignoli in una intervista all’online Vita. «Una ogni mille: di questi tempi è un numero elevato. Contiamo un centinaio di associati, siamo un punto di riferimento per tutta la regione. Sono stata la fondatrice dell’associazione perché ho avuto un figlio con la Sindrome di Down. Purtroppo è venuto a mancare dopo appena un anno, per alcune complicazioni cardiache, ma è stato un evento così importante della mia vita che mi ha spinto a fondare questa realtà a Campobasso, insieme ad altre dieci persone. Parliamo del 1995, quando la disabilità si teneva chiusa in casa, soprattutto al Sud».

«Noi siamo stati anche scomodi – ha continuato nell’intervista – perché proponevamo qualcosa di innovativo per i nostri figli e altre persone con questa disabilità», prosegue Grignoli. «Abbiamo cercato di attuare l’inclusione nella quotidianità. Pensando soprattutto al “dopo di noi”, ci siamo subito concentrati sui percorsi di autonomia, che significa lavoro, affetti, casa. Agli inizi degli anni Duemila è nato il primo centro diurno in cui le persone che hanno terminato il ciclo scolastico trovano un punto di riferimento per socializzare e fare aggregazione. Dalle 8 alle 16 svolgono diverse attività. Tra i laboratori manuali c’è quello che insegna loro a fare creazioni artistiche, tra cui i centrotavola con gli elementi ispirati ai fiori. Al ministro Locatelli l’idea è piaciuta molto quando è venuta in occasione dei festeggiamenti dei nostri 30 anni e gliene abbiamo fatto dono. All’Unesco andremo io, il coordinatore e una ragazza che coronerà finalmente il sogno di visitare Parigi».

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