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giovedì, Ottobre 9, 2025

Calcio, Serie C, Campobasso: sosta utile per riflettere e ripartire, i Lupi devono alzare l’asticella. L’analisi

EvidenzaCalcio, Serie C, Campobasso: sosta utile per riflettere e ripartire, i Lupi devono alzare l’asticella. L'analisi

Sosta forzata per il Campobasso, un’occasione preziosa per tirare il fiato e, soprattutto, per analizzare quanto emerso in questo primo scorcio di stagione. Dopo otto giornate, i Lupi vanno in pausa con 12 punti in classifica: un bottino positivo se rapportato agli obiettivi dichiarati dal club, ovvero quello di centrare i playoff.

Certo, arrivarci “in un certo modo” farà tutta la differenza del mondo. Tra il chiudere la regular season dal quarto al sesto posto o farlo tra settimo e decimo, cambia lo scenario — anche in termini di possibilità di giocare almeno un turno di post season in casa.
Ecco perché l’obiettivo realistico — e allo stesso tempo ambizioso — deve essere quello di restare stabilmente nella top six del girone B.

 Equilibrio in classifica, ma le big scappano

Guardando la classifica, il campionato sembra già aver vissuto la prima vera spaccatura.
Le tre battistrada Arezzo, Ravenna e Ascoli hanno preso il largo, mostrando una continuità diversa rispetto al resto del gruppo. Gli aretini e i marchigiani puntano senza mezzi termini alla Serie B, mentre il Ravenna, neopromosso, continua a stupire — un risultato che non arriva per caso: la presenza di una figura esperta e carismatica come Ariedo Braida nella dirigenza giallorossa ha dato solidità e visione a un progetto che, pur partendo in sordina, sta dimostrando di avere basi molto concrete. Alle spalle del terzetto di testa, però, non sembrano esserci formazioni nettamente superiori: e questo alimenta le speranze del Campobasso.

Lupi da playoff

Analizzando le gare del Campobasso, si può tranquillamente dire che i Lupi potevano raccogliere più dei dodici punti ottenuti. Il doppio vantaggio sciupato a Carpi, il pareggio interno col Pineto, e il successo mancato contro la Vis Pesaro dopo la rimonta, sono episodi che pesano. Con un pizzico di cinismo in più, i Lupi potrebbero tranquillamente avere 17 punti, e nessuno si stupirebbe. Proprio per questo, credere in un piazzamento di prestigio è tutt’altro che un’utopia. Anche perché il Campobasso visto quest’anno, per qualità e continuità di gioco, appare molto più competitivo rispetto alla passata stagione, quando la squadra — tra limiti tecnici e discontinuità — non ha mai dato la sensazione di poter stare stabilmente nella parte alta della classifica.

A proposito di ex: Piero Braglia ha preso in corsa il Perugia dalla quinta giornata e viene da tre sconfitte consecutive (due al “Curi”), mentre Prosperi è penultimo con la Cavese nel Girone C, con appena cinque punti in otto gare.

Serve equilibrio per crescere

Tornando ai Lupi, resta però un punto chiave su cui lavorare: l’equilibrio. Per crescere davvero, il Campobasso deve essere più solido. Scelte tattiche, atteggiamento, gestione dei momenti della partita: la chiave di volta la dovrà trovare mister Zauri, che conosce bene le caratteristiche dei suoi uomini e sa su quali corde toccare per ottenere di più.

Questione di mentalità

C’è poi un aspetto mentale che va migliorato: gli approcci alle partite. Troppi avvii soft, poca cattiveria nei primi minuti. L’apprendistato è finito: chi vuole ambire in alto deve imparare a “switchare” mentalmente sin dal fischio d’inizio. Critiche costruttive, certo, ma necessarie. Perché questo Campobasso, per quanto mostrato, può e deve valere di più.
E la sosta, stavolta, può diventare la leva giusta per ripartire con convinzione, più consapevoli e più forti.

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