In isolamento e controllato a vista in cella. Così Salvatore Ocone nel carcere di Campobasso. L’uomo, che ha ucciso a colpi di pietra moglie e figlio e ridotto in fin di vita la figlia, è sotto controllo costante degli agenti da quando nella notte di ieri è entrato nel penitenziario di via Cavour. Si temono aggressioni da parte di altri detenuti ma anche gesti di autolesionismo. Cosa che Ocone avrebbe già fatto anche dopo aver compiuto la strage e prima di essere arrestato. E’ stato trovato con ferite seppure lievi e infatti una volta portato in caserma nella serata di lunedì è stato necessario anche l’intervento del 118 per farlo medicare. Dall’interrogatorio e dalle frasi pronunciate dall’uomo emergono i suoi deliri. Preghiere e sangue nelle ore di follia vissute tra Campania e Molise. Anche in auto con un figlio morto e una figlia massacrata avrebbe lasciato dei santini. LO hanno trovato a torso nudo così come anni fa lo avevano trovato alcuni suoi concittadini nella chiesa a Paupisi. Emerge anche – stando ad alcune testimonianze – che Ocone sarebbe arrivato in Molise già dal mattino. Più di una persona aveva notato l’auto nei campi. Sul fronte delle indagini le prossime ore saranno segnate dall’udienza di convalida, in programma domani mattina alle 9 e mezza, e dall’autopsia sul corpo del ragazzo. Poi l’uomo potrebbe anche essere trasferito in carcere a Benevento.