Uno dei due punti nascita tra Isernia e Termoli e, stessa cosa, per emodinamica dovranno essere chiusi. Adesso la decisione del Tavolo Tecnico romano per la verifica del rientro dal debito sanitario è definitiva. Bisognerà, sulla base dei numeri che verranno esaminati in una prossima riunione, se a chiudere i due reparti sarà l’ospedale Veneziale oppure il San Timoteo.
E’ questa la decisione più difficile da accettare, insieme ad altre che sono scaturite dalla riunione di ieri tra i Commissari alla Sanità, Bonamico e Di Giacomo, e i tecnici dei ministeri della Salute e dell’Economia. I commissari hanno cercato di mitigare la scelta del resto già anticipata da tempo dal Tavolo ma la proposta di un periodo di sperimentazione di 18 per valutare una possibile evoluzione positiva dei dati sulle emodinamiche,non è passata. E’ stato invece definito il futuro dell’ospedale di Agnone: il Caracciolo diventerà un’ospedale di comunità, al pari di quanto accaduto al S.S. Rosario di Venafro e al Vietri di Larino. I numeri – secondo i dati ministeriali – depongono a sfavore del Caracciolo al quale rimarranno comunque le funzioni di prima assistenza per i casi di emergenza e di urgenza.
Novità anche sul fronte Cardarelli ex Cattolica. Via libera dei Ministeri ad uno studio di fattibilità per il trasferimento nei locali dell’attuale Responsible l’attuale ospedale del capoluogo. Tra il dire e il fare, tuttavia, c’è di mezzo una piano industriale da preparare e che i Ministeri hanno chiesto per verificare la bontà economica dell’operazione.
Da ultimo, ma non certo meno importante, i Commissari portano a casa soldi che rappresentano una boccata d’ossigeno per il sistema sanitario. Incassano 30 milioni di premialità per gli anni 2017 e 2018 che vanno a sommarsi ai 33 milioni già recuperati per le annualità 2015/2016.
Per i 90 milioni invece stanziati dal Governo per il Molise, bisognerà attendere ottobre/novembre quando sarà definitiva la nuova rete ospedaliera e con essa il Piano Operativo 2025 – 2027.