Sono stati quasi mille i giovani che hanno affollato piazza della Vittoria e la piazza d’armi del distretto militare di Campobasso con la speranza di trovare spazio in una delle aziende presenti a C’è Posto per te.
Un segnale di speranza per tanti ragazzi e ragazze che cercano lavoro in Molise e hanno l’obiettivo di restare nella propria regione.
L’altra faccia della medaglia, però, è rappresentata dai dati pubblicati nell’ultimo rapporto del Jp Geography index secondo il quale il Molise resta fanalino di coda nella classifica nazionale delle retribuzioni.
Il report dell’osservatorio JobPricing analizza gli stipendi e il potere d’acquisto in Italia e ha calcolato in poco meno di 28 mila euro la retribuzione annuale media dei lavoratori molisani, collocando la regione al 18esimo posto davanti solo a Calabria e Basilicata.
Rispetto alla media nazionale delle retribuzioni, i molisani che lavorano percepiscono oltre 3mila e 500 euro l’anno in meno.
Campobasso è la sola nota positiva dell’indagine, considerato che la retribuzione globale annua nel capoluogo è di 29.950 euro l’anno dato che colloca la città al 59esimo posto, facendole guadagnare ben 11 posizioni rispetto al 2024. Secondo gli analisti il trend sarebbe addirittura in crescita e il capoluogo è tra le poche province italiane a non aver perso capacità di spesa nell’ultimo decennio, A fronte di una inflazione del 14,2 per cento le retribuzioni sono aumentate del 14,6.
Se l’economia di Campobasso mostra segni di ripresa, quella di Isernia segnala sintomi di affanno. Qui la retribuzione media è di 27mila e 700 euro l’anno e la città scivola al 98esmi posto della graduatoria, perdendo 13 posizioni in un solo anno, uno dei peggiori arretramenti d’Italia.
Come sempre, resta molto evidente il divario tra nord e sud: in media un lavoratore isernino guadagna 12mila euro l’anno in meno di un milanese.
Per il Molise la sfida resta quella di ridurre il gap con il resto del Paese, puntando su innovazione, formazione e stabilità occupazionale.