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sabato, Settembre 20, 2025

“Collettivo dal basso” per la Palestina: “Meglio il silenzio che la denuncia: la questione palestinese non interessa al liceo Galanti”

Attualità"Collettivo dal basso" per la Palestina: “Meglio il silenzio che la denuncia: la questione palestinese non interessa al liceo Galanti"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del “Collettivo dal basso per la Palestina”

Il 19 settembre, a Campobasso, nel noto liceo cittadino è stata negata la possibilità a giovani attivisti di confrontarsi con gli studenti sulle iniziative che in tutta Italia e in Molise stanno crescendo in sostegno della causa palestinese.

Mentre le commissioni ONU riconoscono che a Gaza è in corso un genocidio, mentre l’Unione Europea discute di sanzioni e le istituzioni locali provano, almeno simbolicamente, a mobilitarsi, c’è ancora chi preferisce girarsi dall’altra parte.
Ci sono alcune istituzioni scolastiche che scelgono il silenzio, rifugiandosi dietro pretesti inconsistenti: la paura di urtare la sensibilità di un ipotetico studente ebreo, qualora presente in aula, o il timore di “schierare politicamente” la scuola.

Ma da quando parlare di pace è “fare politica”?
E se davvero così fosse, seguendo la loro logica, le loro parole rappresenterebbero già una chiara scelta.
Oltretutto, davvero bisogna ancora spiegare la differenza tra ebrei e sionismo?

Il diritto degli studenti ad essere informati e a formarsi un’opinione libera e critica non può essere sacrificato sull’altare della paura. Chi guida le scuole dovrebbe educare al pensiero, non nasconderlo sotto finti moventi.

Restiamo umani”.

Collettivo dal Basso per la Palestina

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