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venerdì, Settembre 12, 2025

Il lusso di avere figli, la famiglia numerosa come nuovo status symbol, e il Molise è in coda

EvidenzaIl lusso di avere figli, la famiglia numerosa come nuovo status symbol, e il Molise è in coda

Con l’aumento vertiginoso del costo della vita, avere molti figli sta progressivamente diventando un privilegio riservato ai più ricchi, fino al punto di trasformarsi in un nuovo status symbol. Non sono più le case, le auto di lusso o le borse griffate a indicare l’agiatezza, ma la capacità di crescere numerosi figli senza doversi imporre rinunce di sorta.

L’approfondimento è opera del Financial Times, che ha realizzato una lunga intervista a Eliza Filby, autrice di “Inheritocracy, it’s Time to Talk About the Bank of Mum and Dad”, laddove spiega come anche mantenere un solo figlio in condizioni dignitose richieda una significativa stabilità economica.

Nelle famiglie con doppio reddito, il numero di due figli è già considerato «un po’ troppo», mentre mettere al mondo tre o più bambini non è solo una semplice rarità: «bisogna essere super ricchi».

Il giornale cita esempi emblematici: Alec Baldwin e Hilaria con sette figli, Elon Musk con una prole numerosissima e, secondo Forbes, 22 miliardari americani su 700 hanno sette o più figli, un’evidenza ulteriore di come le famiglie numerose stiano aumentando tra l’1 % più ricco della popolazione.

Tuttavia la realtà demografica globale descrive un panorama completamente diverso: tassi di fertilità ai minimi storici in moltissimi Paesi.

In Italia il tasso è di circa 1,18 figli per famiglia; valori simili si registrano in Giappone (1,2), Corea del Sud (sotto l’unità), mentre nel Regno Unito e negli Stati Uniti è rispettivamente 1,44 e 1,6.

In questa cornice emerge, con chiarezza drammatica, la situazione demografica del Molise. Dati del Censimento permanente della popolazione al 31 dicembre 2023, pubblicati dall’Istat nell’aprile 2025, mostrano che la regione ha raggiunto un nuovo record negativo di natalità: solo 1.661 nati, 22 in meno rispetto all’anno precedente.

Il tasso di natalità regionale si è fermato infatti a 5,7 per mille, inferiore alla media nazionale (6,4 per mille), con una forte flessione rispetto all’inizio del millennio (–39 % rispetto ai 2.776 nati del 2000). L’età media della popolazione è elevata (48,2 anni), la mortalità è ancora più alta (13,6 per mille), e il saldo naturale risulta fortemente negativo (–2.294 unità).

Il calo demografico non è compensato dalla migrazione: il Molise registra un saldo migratorio interno negativo e solo parziali contributi dall’estero.

Il contrasto tra il figlio come segno di esclusività e la scomparsa della natalità in regioni come il Molise è dunque avvilente e la stessa Italia, che esprime l’idea moderna della famiglia numerosa anche come ricchezza, vive una realtà opposta, fatta di solitudine demografica e denatalità strutturale.

Se per pochi il privilegio consiste nel potersi permettere numerosi bambini senza imporsi restrizioni e rinunce, per molti altri, anche solo crescere il primo figlio resta un’impresa economica e sociale ardua.

Ioan Arghir

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