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mercoledì, Settembre 3, 2025

Servizi ristorazione Responsible: Cgil, Cisl e Uil replicano alla nota dell’azienda

AttualitàServizi ristorazione Responsible: Cgil, Cisl e Uil replicano alla nota dell'azienda

Sulla questione dei Servizi di ristorazione al Responsible Research Hospital di Campobasso, riceviamo e pubblichiamo la nota diffusa da Cgil, Cisl e Uil di categoria in risposta al comunicato diffusa dall’azienda.

“Spettabile Responsible Research Hospital,
le scriventi OO.SS, sono basite dal contenuto della Vs nota del 2 settembre u.s. , che a parere delle scriventi, riassume l’atteggiamento di noncurante indifferenza verso i collaboratori, seppur non direttamente Vs dipendenti, che ha portato appunto al licenziamento di ben 17 PERSONE, anzi 16.
Premesso, altresì, che pare che una delle 17 persone sia stata assunta da Voi direttamente, pur avendo al Vs interno figure professionali con la medesima competenza ( si fa riferimento alla figura della dietista) e se questo fosse vero (le scriventi OO.SS. Se lo lo augurano per il lavoratore coinvolto), di fatto sarebbe fortemente discriminatorio per i rimanenti 16, di fatto senza occupazione, il contenuto della Vs nota riflette il totale disinteresse proprio per questi ultimi.
E’ vero che gli addetti ai servizi di ristorazione non sono stati licenziati da Voi, ma è vero anche che Voi non avete creato, volutamente, i presupposti per consentire alle OO.SS. Di svolgere una procedura di cambio di appalto, che nel rispetto delle clausole sociali, avrebbe garantito l’occupazione di questi lavoratori, nonostante voi stessi nel testo pec del 25 agosto facevate riferimento all’”esigenza di individuare nuovi appaltatori”(sic!)
Cosa è successo, invece?
Prima avete comunicato l’intenzione di gestire direttamente il servizio di ristorazione ( e nella nota di ieri precisate che vi sareste in automatico “esonerati” dall’applicazione della clausola sociale, mostrando ancora una volta totale disinteresse per gli operatori dellar ristrazione), poi, all’ultimo momento, in maniera, consentite alle scriventi di definire, meschina, avete acquistato i pasti da un fornitore esterno, senza neppure chiedere a quest’ultimo di reimpiegare i 16 lavoratori addetti al servizio da anni.
Innanzitutto, va ricordato che la società che gestiva i servizi di ristorazione e pulizie, ha lasciato gli stessi, a causa del ritardato pagamento di somme considerevoli da parte vostra: diversamente avrebbe continuato a garantirli sino a naturale scadenza del contratto.
In secondo luogo, le OO.SS. Lanciavano l’allarme per i lavoratori dei due servizi nei mesi precedenti lo scorso 31 agosto, proprio per evitare il disastro che unilateralmente voi avete creato, ma senza alcun intervento positivo da parte Vostra. Se per il servizio di pulizie e per tutti gli addetti si è giunti ad una soluzione diversa è solo ed esclusivamente grazie all’intervento delle scriventi ed alla disponibilità dell’azienda subentrante: questa azione sinergica e rispettosa delle clausole sociali, ha fatto sì che si garantisse il 100% del personale, circostanza che DOVEVA verificarsi anche per il servizio di ristorazione.
E a cosa serve dire che non siete Voi direttamente ad aver proceduto ai licenziamenti? Le 16 persone coinvolte (e presso le sedi competenti si andrà a valutare l’azione discriminante operata da Voi, che avete proceduto, sembra, all’assunzione diretta di una sola figura professionale, tra l’altro già esistente nel vostro organico) forse non hanno operato all’interno e per la vostra struttura? Hanno meno diritto dei dipendenti ”Responsible” di conservare l’occupazione? Siete a conoscenza che molti di loro sono lì da quando quella che era l’ex Cattolica ha aperto i battenti?
Bisognava trovare una soluzione per consentirVi di fare adeguamenti nei locali di preparazione dei pasti? Benissimo, si poteva ( e si doveva) individuare una Società che potesse eventualmente garantire il servizio, l’occupazione e gli standard qualitativi che difficilmente può garantire il servizio cd. “trasportato”, tra l’altro pare da una Società che non si trova ad una distanza tale da poter garantire un’ottimale qualità dei pasti: si poteva ipotizzare, magari, che fosse la stessa Società appaltatrice, adeguatamente individuata, eventualmente, a ripristinare l’adeguatezza dei locali ove i pasti venivano preparati. Questo avrebbe significato avere a cuore il personale che da anni operava nelle struttura.
Ed invece l’unica cosa che avete tenuto a comunicare è la presunta legalità della Vs azione: non una parola per le famiglie in difficoltà.
Le scriventi OO.SS. Non riconoscono alcuna etica nelle parole della Vs nota, non ritrovano nulla di quello che dovrebbe muovere chi si trova a gestire una struttura sanitaria di cotanta rilevanza e che tutti i giorni ha a che fare con situazioni di estrema difficoltà.
Per queste ragioni, le scriventi OO.SS.chiedono, con forza che la Vs Direzione Azinedale proceda immediatamente a porre in essere atti volti a rimediare a questa barbara vicenda, e nel concreto a contribuire a ridare l’occupazione a tutte le 16 persone che l’hanno brutalmente persa: diversamente, il presidio permanente dei lavoratori e delle OO.SS nei pressi della Vs struttura, continuerà ad oltranza, così come continueranno tutte le azioni necessarie e giuste per la tutela dell’occupazione, dei lavoratori e della qualità dei servizi offerti ai pazienti, al personale ed all’utenza della Vs struttura.
Distinti saluti.”

Per le Segreterie
Filcams CGIL Molise-Fisascat CISL Abruzzo Molise-UILTuCS Molise

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