Chiesette e piccole masserie erano gli autogrill. I piccoli borghi i caselli. Le autostrade attraverso le quali portare le mandrie al pascolo segnano ancora oggi l’intreccio tra Molise, Puglia e Abruzzo. E i tratturi, a distanza di millenni, sono ancora oggi in parte visibili nel paesaggio rurale come larghe strisce erbose o piste sterrate.
Tratturi e transumanza saranno protagonisti a Carlantino, comune del Foggiano che si affaccia sul lago di Occhito, di un evento, in programma domenica, durante il quale, per la prima volta, si discuterà della nuova legge regionale sui tratturi che, a breve, sarà votata dal Consiglio regionale della Puglia.
“Carlantino era attraversato da importanti tratturi e tratturelli secondari che mettevano in collegamento le montagne del Molise con la piana di Lucera e Foggia – ha spiegato il sindaco Graziano Coscia –. Percorsi che devono diventare un patrimonio culturale e turistico soprattutto in connessione con il turismo lento. Gli enti regionali stanno già valorizzando la rete dei tratturi con segnaletica, cammini e itinerari.
E dopo il riconoscimento Unesco, che ha inserito il tratturo nel patrimonio immateriale dell’umanità grazie all’impegno della famiglia Colantuono di Frosolone, anche in Puglia si lavora per sviluppare questa risorsa legata al turismo.
Stando a quanto emerge, vicino al territorio di Carlantino passava un tratturo derivante dal Celano–Foggia e che scendeva dal Molise verso il Tavoliere.
Nei dintorni erano presenti gli jazzi, un particolare recinto in pietra a secco, per il riposo delle greggi, soprattutto nelle zone collinari della valle del Fortore. La posizione di Carlantino, a cavallo tra il Molise e la Puglia, rendeva questo tratturo uno snodo di transito significativo per le comunità locali. Una delle feste più importanti di Carlantino, la festa della Madonna, è legata proprio alla transumanza. Una legge, quella della Puglia, alla quale si guarda con interesse anche dall’altra sponda del lago e del fiume.