Novità in arrivo: il programma nazionale di screening pediatrico per la diagnosi precoce della celiachia e del diabete di tipo 1 è pronto a partire in tutta Italia tra fine 2025 e inizio 2026. Il via libera segue il successo della fase pilota, denominata D1CeScreen, che ha fornito dati promettenti e una solida organizzazione territoriale.
Il progetto pilota, numeri e risultati:
- coinvolte 4 regioni, Campania, Lombardia, Marche, Sardegna;
- 5.363 partecipanti, bambini nelle fasce d’età comprese tra i 2, i 6 e i 10 anni, grazie alla collaborazione di 429 pediatri di libera scelta;
Risultati:
- 0,97% di positività per anticorpi del diabete di tipo 1 (DT1);
- 2,8% di positività per anticorpi anti-transglutaminasi IgA (celiachia);
- bambini positivi indirizzati ai centri clinici di riferimento per conferma diagnostica e presa in carico tempestiva.
Prossimi passi verso uno screening nazionale
La Legge 130/2023 ha istituito formalmente il programma e l’Italia è il primo Paese al mondo a introdurre uno screening pediatrico gratuito e universale per queste due patologie autoimmuni.
La fase nazionale è attesa entro fine 2025 o inizio 2026, grazie a un decreto attuativo con copertura finanziaria attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni e a settembre tutto dovrebbe essere pronto.
L’investimento previsto ammonta a circa 3,85 milioni di euro all’anno per il biennio 2024–2025, e 2,85 milioni annui a partire dal 2026.
Detecting early significa prevenire complicanze potenzialmente gravi, ridurre il rischio di chetoacidosi diabetica (una prima manifestazione del DT1) e favorire una presa in carico tempestiva e un miglioramento della qualità della vita per i piccoli pazienti e le loro famiglie.
I risultati del progetto pilota dimostrano la fattibilità, l’efficacia e l’adesione della rete dei pediatri di famiglia e dei laboratori analitici al progetto e segna una svolta nella prevenzione pediatrica, perché previene l’insorgenza di due tra le più diffuse malattie autoimmuni dell’infanzia, aprendo la strada a un vero e proprio modello sanitario avanzato.
L’Italia gioca dunque un ruolo di primo piano e si respira ottimismo per un avvio rapido su tutto il territorio nazionale, con il potenziale di trasformare radicalmente la diagnosi e la gestione di diabete di tipo 1 e celiachia nei più piccoli.
Ioan Arghir