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giovedì, Agosto 28, 2025

Il divorzio in Molise tra tradizione e fragilità coniugale

AttualitàIl divorzio in Molise tra tradizione e fragilità coniugale

Mentre in Italia il matrimonio resta un rito fondamentale, il 2023 ha registrato quasi 80 mila divorzi, con una media nazionale di 1,4 ogni mille abitanti. Le differenze tra le regioni sono marcate, ma intanto il Molise si colloca in una posizione di relativa stabilità e i dati più recenti sull’Indice di Fragilità Coniugale (IFC) evidenziano un quadro interessante da analizzare.

Lo studio, elaborato da Casinos.com attraverso un amalgama di dati ISTAT e trend di ricerca su Google negli ultimi due anni, utilizza un nuovo indice che tiene conto non solo delle separazioni effettive, ma anche dell’intensità con cui le persone manifestano un interesse digitale verso temi legati al divorzio, quali “avvocato divorzista” e “divorzio”.

Nel panorama nazionale, Veneto e Lombardia dominano la classifica in termini di fragilità coniugale digitale, ma è al Sud e nelle isole che le separazioni effettive, registrate dai tribunali, sono più alte, con Sicilia e Sardegna ai primi posti per tasso di divorzi (1,6‰), seguite da Liguria e Lazio.

Il Molise, rispetto a molte altre regioni italiane, presenta un numero inferiore di divorzi — circa 1,1 ogni mille abitanti — collocandosi tra le regioni con una maggiore stabilità matrimoniale. Tuttavia, sebbene il dato ISTAT sul divorzio sia relativamente basso, l’interesse digitale per la ricerca di informazioni sul divorzio e gli avvocati divorzisti nel Molise mostra segnali di una fragilità crescente, con un punteggio di 25 nella scala utilizzata dallo studio.

In termini di quote da bookmaker, il Molise ottiene un valore di 2.75, segno che, pur non figurando tra le regioni più a rischio, la sensibilità verso i temi della separazione comincia a farsi strada tra la popolazione locale.

È d’altra parte evidente come il basso tasso di divorzi rifletta la tradizionale coesione sociale e la tenuta dei valori familiari forti tipici del Molise, ma l’incremento delle ricerche online indica come la digitalizzazione e la maggiore consapevolezza giuridica influenzino le dinamiche coniugali, anche in regioni storicamente più conservatrici.

Questo fenomeno suggerisce un mutamento culturale in atto che, pur senza raggiungere i livelli di fragilità degli epicentri nazionali del divorzio, indica un terreno fertile per nuovi dibattiti sociali sul matrimonio, la sua durata e la gestione delle crisi familiari.

L’Indice di Fragilità Coniugale mette in luce un Italia divisa tra chi “ci pensa” molto — come Veneto e Lombardia, con un’intensa attività di ricerca e preparazione digitale — e chi affronta più spesso e concretamente la fine di un matrimonio, com’è tipico del Sud.

Il Molise si pone in una posizione intermedia: una regione dove la tradizione regge più che altrove, sicuramente, ma dove – in un contesto digitale sempre più influente – il vincolo matrimoniale vacilla quantomeno in termini di dubbi e perplessità.

Ioan Arghir

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