I sindacati sono tornati con forza ad accendere i riflettori sulla vicenda Gigafactory di Termoli, all’indomani della sottoscrizione del nuovo contratto di solidarietà tra la direzione Stellantis dello stabilimento molisano e i sindacati che coinvolge tutti i lavoratori dell’impianto automobilistico della città.
Per Francesco Guida, Uil Metalemccanici Molise, il progetto Gigafactory al momento sembra abbandonato. “Nessuno ha il coraggio di dire chiaramente quale sarà il futuro di questa fabbrica – ha detto – se un domani vedrà davvero la luce e, soprattutto, quale sarà il destino dei lavoratori. Abbiamo bisogno di nuovi prodotti, di investimenti veri e – ha aggiunto – di certezze per il futuro. Di qui la richiesta di un incontro urgente con il nuovo Amministratore Delegato Filosa
Alfredo Fegatelli, della Fiom Cgil regionale ha evidenziato che un altro anno di sacrifici che non risolve nulla, ma è l’ennesimo tampone che scarica i costi della mancanza di prospettive sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, riducendo salari, tutele e dignità. “La Gigafactory – ha continuato – rimane una promessa non mantenuta che rischia di trasformarsi in una colossale illusione per tutto il territorio.” Per la Cgil il Governo deve intervenire immediatamente, convocando un tavolo urgente a Palazzo Chigi.
Il silenzio delle istituzioni sul tema riconversione e Gigafactory è assordante” ha dichiarato Marco Laviano della Fim Cisl .”Chiediamo che vengano rafforzate le produzioni dei motori costruiti a Termoli”. “Riteniamo che lo strumento della solidarietà attualmente sia l’unico per garantire continuità salariale – ha proseguito il sindacalista – ma è evidente che quello che al nostro stabilimento manca è la vera prospettiva lavorativa. Il solo cambio elettronico non è sufficiente. Le istituzioni – ha sottolineato Laviano – insieme alle segreterie nazionali, sollecitino Stellantis e Acc, presso il ministero, per dare risposte”. Il sindacato, infine, chiede che il processo di ibridizzazione possa coinvolgere anche Termoli per dare a questo stabilimento il futuro che serve”.