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martedì, Agosto 26, 2025

Asrem rettifica: nessun ritardo da parte del Laboratorio analisi del Cardarelli

EvidenzaAsrem rettifica: nessun ritardo da parte del Laboratorio analisi del Cardarelli
L’Azienda Sanitaria Regionale del Molise presta la massima attenzione ai malati oncologici, ed in generale a tutti i pazienti che necessitano di cure ed attenzione. Proprio in virtù di questo i professionisti che operano all’interno dei presidi ospedalieri del territorio, e non solo, lavorano senza sosta per garantire i servizi, così come nel Laboratorio Analisi del ‘Cardarelli’ di Campobasso, punto di riferimento per tutta la regione.
Nel caso specifico della signora ‘Franca’, malata oncologica di cui si parla nei contributi giornalistici in oggetto è stata avviata immediatamente una indagine interna da parte dell’ASReM per ricostruire i fatti
Da prime verifiche è emerso che per la paziente, dal reparto di Oncologia del P.O. Cardarelli è stato richiesto al Laboratorio Analisi un esame denominato Proteinuria di Bence Jones utile per monitorare nel tempo specifiche condizioni cliniche. Un esame, in genere, refertato in  8-10 giorni, ed il cui esito è giunto dopo 3 giorni, ma soprattutto non propedeutico al nuovo ciclo di chemio che la signora ‘Franca’ ha regolarmente iniziato nella giornata del 25 agosto 2025. Probabilmente, la paziente si è allarmata su ipotetici ritardi immaginando si trattasse del consueto esame che eseguiva a pochi giorni da ogni ciclo di terapie: la Proteinuria Totale, che effettivamente viene refertata in poche ore.
“La diffusione di tali notizie – rimarca il Direttore della SC Laboratorio Analisi del P.O. Cardarelli di Campobasso, Silvio Garofalo – mina le attività dei nostri professionisti oltre ad arrecare un grave danno all’immagine di una Unità Operativa che fa della dedizione al lavoro e del senso di responsabilità nel prendersi cura e carico del paziente, una regola comportamentale ed una mission di reparto”
Tuttavia, nei contributi giornalistici citati, viene riportato anche che la paziente si è vista costretta a prenotare fuori regione una risonanza perché al CUP dell’ASReM era stato riferito che la prima disponibilità utile per eseguire la prestazione era marzo 2026.
A tal proposito non vi è traccia di alcun tentativo di prenotazione di una risonanza da parte della signora ‘Franca’ che, raggiunta telefonicamente dall’ASReM, ha ribadito di essere passata circa due mesi fa al CUP chiedendo, senza impegnativa, quando avrebbe potuto eseguire la risonanza. L’operatore le avrebbe risposto che non vi era immediata disponibilità. Recandosi allo sportello, o chiamando il call center munita di impegnativa, a fronte di un diniego o del mancato rispetto del codice prescrittivo attribuito alla prestazione, la paziente avrebbe potuto accedere al c.d. percorso di tutela.
Ebbene, nulla contro la signora ‘Franca’ che vive, purtroppo, il ‘suo dolore’, ma ancora una volta l’ASReM si ritrova a fare i conti con una informazione che crea allarmismo ingiustificato tra la popolazione, danneggiando non solo l’immagine ma pure la credibilità di coloro che, con ‘scienza e coscienza’, ogni giorno, e non senza sacrifici, lavorano all’interno dell’Azienda Sanitaria. È quindi doveroso richiamare l’attenzione sui principi fondamentali del giornalismo, ovvero la ricerca della verità sostanziale dei fatti, la verifica accurata delle fonti e il rispetto della verità. Il giornalismo ha una responsabilità cruciale nella società: informare correttamente i cittadini, non disorientarli con speculazioni o notizie non verificate. Ed in questo senso, la deontologia professionale impone una cautela particolare quando si trattano temi delicati come la salute pubblica.
Si chiede, pertanto, smentita e rettifica di quanto andato in onda ed è stato pubblicato il 23 agosto scorso e a tal proposito l’ASReM è a completa disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.

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