Su Stellantis, riceviamo e pubblichiamo la nota della Fiom Cgil
“Dal 1° settembre 2025 al 31 agosto 2026 scatterà un nuovo contratto di solidarietà che coinvolgerà 1.823 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento Stellantis di Termoli.
Un altro anno di sacrifici che non risolve nulla. È l’ennesimo tampone che scarica i costi della mancanza di prospettive sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, riducendo salari, tutele e dignità.
La realtà è sotto gli occhi di tutti:
• il GSE è in affanno per il crollo della domanda della Panda;
• il GME vive un picco momentaneo, destinato a calare con l’avvio delle produzioni negli stabilimenti
americani;
• il 16V è fermo da giugno e i lavoratori sono stati spostati sul GME;
• il V6 procede senza alcun rilancio;
• il nuovo cambio eDCT arriverà solo alla fine del 2026, con la piena produzione rinviata al 2027.
Nel frattempo, si parla di trasferte verso altri siti, prova lampante che Stellantis non ha un vero piano industriale per Termoli. La Gigafactory, annunciata con grande clamore, rimane un’incognita: una promessa non mantenuta che rischia di trasformarsi in una colossale illusione per tutto il territorio.
Le lavoratrici, i lavoratori e l’intera comunità molisana non possono vivere di comunicati e rinvii. È inaccettabile che un polo industriale strategico venga lasciato senza futuro, mentre si chiedono nuovi sacrifici ai dipendenti.
Per questo la FIOM-CGIL denuncia con forza l’assenza di un progetto serio per lo stabilimento di Termoli e chiede al Governo di intervenire immediatamente, convocando un tavolo urgente a Palazzo Chigi.
Non servono altre promesse: servono investimenti concreti, scelte industriali chiare e la garanzia di un futuro occupazionale. Il Molise non può essere cancellato dalla mappa
industriale del Paese”.