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lunedì, Agosto 11, 2025

Santa Maria del Molise: il paese si racconta, per non dimenticare

Cultura ed eventiSanta Maria del Molise: il paese si racconta, per non dimenticare


Alla presenza di un nutrito pubblico, lo scorso 9 agosto è stato presentato il libro: “Santa Maria del Molise. Un paese si racconta per non dimenticare”. Un libro che sul filo della memoria ripercorre un lungo tratto della realtà del comune molisano immerso nel verde, nel sole e nell’acqua che scorre copiosa dalle sue numerose sorgenti, tanto da essere denominato all’origine “Capo d’acqua”. Fortemente voluto dall’Associazione il Borgo, il libro è stato scritto da tre autori: Nicola Bertone, che per venticinque anni è stato sindaco del paese, Franco Narducci, già parlamentare della Repubblica Italiana e Francesco De Socio, musicologo. I tre autori sono stati coadiuvati del coordinamento organizzativo e progettuale di Pino Costa, attuale presidente dell’Associazione il Borgo.

Dopo gli interventi di saluto di Fernando Crudele, medico condotto di Santa Maria nonché presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia e quelli del parroco Don Fidel, i tre autori hanno illustrato, ognuno per la sua parte, il filo conduttore del libro: le origini storiche e lo sviluppo sociale, politico ed economico di Santa Maria del Molise, l’emigrazione e la diaspora sanmarianese nel mondo con carattere di esodo dopo la Seconda guerra mondiale, diretto soprattutto verso il Canada, che Franco Narducci – andando alle radici del flusso migratorio sanmarianese – ha definito “storie di coraggio, di sacrificio, adattamento e anche di successo”.

La conclusione degli interventi, prima di cedere la parola al pubblico, è stata affidata ad Ester Tamasi, una professionista di spicco in campo nazionale e internazionale nel campo della promozione turistica, che ha messo sotto i fari le caratteristiche e le peculiarità dello sviluppo turistico legato al territorio e alla memoria, ricordando che il 2024 è stato l’anno del “Turismo delle radici”, un tragitto che non si è sicuramente concluso con la fine dell’anno giacché le radici sono eterne.


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