Nella polemica innescata in Consiglio regionale sulla rete ictus, prende posizione anche l’istituto Neuromed.
Da oltre 40 anni, dicono dall’istituto di Pozzilli, siamo impegnati a migliorare la qualità e la rapidità delle prestazioni e degli interventi in soccorso ai pazienti.
Per questo il Neuromed è riconosciuto come una eccellenza di rilievo nazionale ed internazionale, proprio nel campo delle neuroscienze.
Nei giorni scorsi, in particolare dai banchi del gruppo di Costruire Democrazia, è partita la polemica sulla centralità del Cardarelli nella gestione della rete ictus. Un tema che, è stato spiegato, non è in discussione dal punto di vista strategico. Ma nell’immediato, in attesa che l’ospedale di Campobasso completi l’organizzazione in tal senso, l’istituto Neuromed può essere un indispensabile supporto.
Per salvare vite umane, dicono da Pozzilli, è però indispensabile la tempestività: nelle patologie tempo dipendenti anche un solo minuto può essere decisivo.
La “stroke unit” di Neuromed è operativa da oltre 20 anni proprio nella delicatissima missione di salvare le persone colpite da ictus garantendo loro, in ogni caso, di condurre un’esistenza autonoma o qualitativamente dignitosa anche negli anni successivi.
Un’evidenza che probabilmente, sostengono alla Neuromed, è stata alla base del decreto dei commissari regionali alla sanità, avallato dal Ministero della Salute, con il quale si consente ai pazienti colpiti da ictus di curarsi nel Centro molisano di alta specialità.
E’ quindi incomprensibile che i cittadini molisani, pur potendo usufruire di un servizio in loco, vengano trasferiti a centinaia di chilometri di distanza, con elicotteri o ambulanze, peraltro con notevole aggravio di costi economici e sociali.
Resteremo sempre a disposizione del Servizio Sanitario regionale, nell’interesse esclusivo dei molisani e nessuna polemica, nessun attacco strumentale, concludono dalla Neuromed, cambierà la missione dell’istituto: salvare vite umane.