Ogni estate la scena si ripete: famiglie con la borsa frigo al seguito vengono invitate – talvolta anche con modi poco gentili – a non consumare il proprio pranzo portato da casa all’interno degli stabilimenti balneari. Ma è davvero vietato? La risposta è no. E la legge è chiara.
Il caso sul litorale casertano
È successo pochi giorni fa in uno stabilimento del litorale casertano: una famiglia ha aperto la propria borsa frigo, con dentro una semplice insalata di pasta, e il personale dello stabilimento è intervenuto impedendone il consumo. Secondo i gestori, in un “lido privato” non è ammesso portare cibo da casa.
Per evitare discussioni, la famiglia ha rinunciato al pranzo e ha acquistato al bar del lido. Ma ha poi segnalato il caso alla Guardia di Finanza, che ora indaga non solo per il presunto divieto illegittimo, ma anche per uno scontrino non fiscale ricevuto per i prodotti acquistati al bar.
Stabilimenti balneari: cosa prevede la normativa
Nessuno stabilimento può impedire ai clienti di consumare cibo portato da casa, purché lo facciano nel rispetto delle regole di buon senso. Lo chiarisce anche l’avvocato Elia Ceriani:
«È assolutamente illegale imporre un divieto a portare cibi e bevande da casa. Ovviamente valgono le regole di buon senso: no ai picnic con tavolate, no al consumo di cibo nelle aree destinate al ristorante o al bar dello stabilimento».
Anche l’Unione dei Consumatori ha ribadito il concetto:
«Un lido non può imporre alla clientela di usufruire di servizi aggiuntivi a pagamento, come il ristorante interno, se non previsti espressamente nella concessione balneare».
Inoltre, eventuali cartelli esposti all’ingresso con divieti generici non hanno alcun valore legale. Insomma, via libera al pranzo al sacco sotto l’ombrellone, purché non si trasformi in una festa patronale e non crei disturbo: l’importante è rispettare il decoro del lido, gli altri utenti e le dimensioni degli spazi occupati.
Spiagge libere: libertà e responsabilità
Sulle spiagge libere la libertà è ancora maggiore, ma le raccomandazioni restano invariate: buon senso e compostezza. Mangiare un panino, un’insalata di riso o persino la classica parmigiana della domenica è lecito e tradizionale. Tuttavia, è vietato accendere fuochi, occupare eccessivo spazio o impedire il passaggio agli altri bagnanti.
Anche in questo caso, spiega Ceriani, “possono essere vietati tavoli, gazebo e strutture simili per motivi di tutela ambientale o ordine pubblico”.
È quindi sempre consigliabile consultare i regolamenti comunali.
La legge tutela i consumatori
Alla base della normativa c’è un principio semplice: il mare è un bene pubblico, e anche gli stabilimenti balneari operano su suolo demaniale. Per questo non possono imporre regole arbitrarie che violano i diritti dei cittadini. Nessuno può obbligare a consumare presso i propri esercizi, né impedire l’uso di una borsa frigo.
Il rispetto delle regole, però, deve essere reciproco perché la libertà di portare il pranzo da casa non è una licenza per comportarsi da incivili.
Ioan Arghir