Riconoscere e sostenere ufficialmente il ruolo del caregiver Familiare. E’ questo il senso della proposta di legge presentata e illustrata dalla consigliera regionale con delega alle politiche soiciali Stefania Passarelli. “Riconoscimento – ha spiegato – che è stato introdotto per la prima volta nel Bilancio 2018. Le nuove disposizioni – ha aggiunto Passarelli – in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, introducono misure appunto per riconoscere formalmente questa importante figura, programmi di formazione e supporto e strumenti economici e sociali per migliorare la qualità della vita di chi svolge questo ruolo, considerandolo componente della rete di assistenza alla persona e del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali regionali,”
La Regione – è specificato nella proposta – è chiamata a riconoscere il caregiver familiare come persona autonoma e, dunque, meritevole di vedersi destinare risorse aggiuntive rispetto a quelle previste per il sostegno alle persone con disabilità. Nel testo viene indicato come la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge. Tale status può essere riconosciuto anche a coloro che, in mancanza di familiari da parte dell’assistito, convivono con la persona bisognosa di assistenza, garantendone la permanenza nella propria famiglia. Si prevede anche il rilascio di un tesserino identificativo o una certificazione sociale denominata Card del Caregiver.
La Regione deve promuovere azioni di sostegno come formazione gratuita, supporto psicologico, facilitazione nel disbrigo di pratiche amministrative.
Passarelli ha predisposto si preveda che la stessa Regione, a partire dal 2026, possa attivare contributi economici fino a 5.000 euro annui per caregiver in condizione di disoccupazione. Il testo, inoltre, prevede uno stanziamento complessivo di 800.000 euro per il 2026 e 2027. Per gli anni successivi, gli oneri saranno coperti dal bilancio regionale.