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mercoledì, Agosto 6, 2025

Parco del Matese, Tar Lazio accoglie il ricorso di Confindustria e boccia i cacciatori

EvidenzaParco del Matese, Tar Lazio accoglie il ricorso di Confindustria e boccia i cacciatori

Da un lato i cacciatori dovranno tenere lontane le doppiette. Dall’altro le aziende che da anni hanno attività di estrazione nell’area potranno continuare a farlo.
E’ il senso della decisione con la quale i giudici del Tar del Lazio hanno accolto il ricordo di Confindustria Molise e respinto quello dell’associazione venatoria di Isernia, sulla perimetrazione del Parco Nazionale del Matese.
La sospensiva è stata saluta con soddisfazione dagli imprenditori che così non vedono compromessa la loro attività. A monte, le zone delle cave, potevano essere escluse dal perimetro dell’area. Inserendole nel Parco avrebbe significato la cessazione delle attività al termine delle concessioni, con grave pregiudizio economico per le imprese e problemi per i lavoratori di imprese del Molise, della Campania e del Lazio.
E’ ovvio, invece, che cacciare in un’area a forte vocazione naturalistica va esattamente nella direzione contraria alla presenza stessa del Parco. Nè, hanno scritto i giudici del Tar, le associazioni venatorie sono titolari dell’interesse alla tutela della pubblica incolumità, che verrebbe messa a rischio, a loro dire, dalla proliferazione della fauna selvatica.
Il Tribunale amministrativo, però, entrerà nel merito della vicenda solo il 4 marzo dell’anno prossimo. Altri sette mesi di attesa, con la certezza di dover rideterminare i confini del Parco, posto che non ci saranno eventuali ricorsi al Consiglio di Stato.
Si allungano dunque i tempi per l’apertura dell’area naturalistica compresa fra tre regioni e gli ambientalisti tornano sul chi vive per evitare che la burocrazia e altri interessi affossino un progetto inseguito per decenni.

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