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lunedì, Agosto 4, 2025

Sanità, extra budget ai privati pagabili solo dopo la compensazione nazionale. A stabilirlo le Sezioni unite della Corte dei Conti

AperturaSanità, extra budget ai privati pagabili solo dopo la compensazione nazionale. A stabilirlo le Sezioni unite della Corte dei Conti

Sanità: sul tema delle prestazioni extrabudget erogate a pazienti extraregionali dalla strutture private accreditate arriva un chiarimento definitivo da parte delle Sezioni Unite della Corte dei Conti. Dopo l’ennesima fumata nera dello scorso novembre 2024 da parte della Sezione regionale di controllo del Molise, che aveva negato il giudizio di parifica per l’anno 2022, la Regione ha inteso adire i giudici dell’istanza superiore ai quali ha chiesto di riformare e cassare quanto stabilito dai magistrati contabili locali. Il tema dei temi tra quelli contestati dai giudici di primo grado ha avuto come riferimento proprio le prestazioni dei privati con riferimento a pazienti provenienti da altre regioni. Una questione che, per quanto riguarda le prestazioni erogate e fatturate da Neuromed e dall’allora Gemelli, vale circa 26 milioni di euro. Secondo la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti la Regione avrebbe dovuto appostare sul bilancio 2022 la bellezza di 30 milioni di euro a titolo di fondo passività potenziali. Questo – a dire sempre delle toghe contabili di primo grado – a fronte di fatture emesse dagli istituti e non contestate dalla regione. Da qui, soprattutto da qui, la mancata parifica, fatto che ha determinato la reazione della Regione Molise, in primis dell’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti, che ha impugnato il provvedimento ottenendo ragione dai giudici di rango superiore. Le prestazioni extrabudget erogate a pazienti provenienti da fuori regione, possono essere pagate ai privati accreditati dolo dopo l’avvenuta compensazione nazionale tre regioni. Questo vuol dire, in parole povere, che la regione paga i privati solo dopo aver ricevuto i quattrini dalle regioni di provenienza dei pazienti. Da qui, nessun obbligo di appostamento di somme a fondo passività potenziali.

I magistrati, inoltre hanno dato ragione alla regione anche su un’altra questione: i sei milioni annuali erogati all’ARPAM dal fondo sanitario. Erogazione corretta – hanno stabilito i magistrati – poiché all’ARPAM competono prestazioni LEA, quindi riferibili ai livelli essenziali di assistenza sanitaria.

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