“L’intesa annunciata tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi non rappresenta un punto di equilibrio, ma una nuova fonte di instabilità. La tariffa fissata al 15%, tripla rispetto alla soglia precedente del 4,8%, rischia di trasformarsi in un moltiplicatore di squilibri già evidenti, soprattutto per territori come il Molise che hanno un sistema produttivo fortemente concentrato e un export settoriale esposto”. A dichiararlo è Roberto Gravina, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e coordinatore nazionale del Comitato Enti Locali.
Gravina ricorda che il tema è stato affrontato già nei mesi scorsi attraverso una mozione presentata in Consiglio regionale, e che si spera, “a questo punto possa essere discussa già domani nella seduta dell’assise regionale, nella quale si chiedeva l’attivazione immediata di un tavolo di crisi, l’avvio di un monitoraggio degli impatti commerciali e misure a sostegno delle imprese colpite”.
“I rischi che avevamo paventato – evidenzia – sono oggi ancora più concreti. Il Molise esporta verso gli Usa oltre 320 milioni di euro l’anno e lo fa soprattutto attraverso pochi comparti industriali: automotive, agroalimentare, vitivinicolo, biomedicale. Se questi comparti vengono colpiti da barriere tariffarie non accompagnate da adeguati regimi speciali o esclusioni mirate, il contraccolpo sull’economia locale sarà inevitabile”.
“Non è il momento – conclude il consigliere M5S – di concentrarsi su interpretazioni. Occorre piuttosto prendere atto che il Molise non può affrontare da solo l’impatto di una nuova fase commerciale tanto incerta. È essenziale che la Regione faccia sentire la propria voce nella Conferenza Stato-Regioni e si attivi per garantire alle aziende strumenti concreti, non solo promesse o auspici”.