Oltre 300 grammi tra hashish e cocaina, ma soprattutto un metodo innovativo per introdurre – attraverso un vero e proprio kit tecnologico – telefonini e droga all’interno delle carceri. È la scoperta della Guardia di Finanza di Isernia durante un controllo su un’auto proveniente dalla Campania. Due gli uomini finiti in manette con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
Nel veicolo sul quale viaggiavano, fermato dalla Tenenza di Venafro, con l’ausilio delle unità cinofile di Campobasso, i finanzieri hanno trovato 202 grammi di hashish, 125 grammi di cocaina, ma anche un drone professionale, filo da pesca e microcellulari. Tutto ciò che avrebbe permesso di far arrivare droga e telefonini direttamente nelle celle dei detenuti, aggirando i controlli di sicurezza.
L’uso di un drone professionale, con filo da pesca ed un microtelefonino, rappresenta un’evoluzione tecnologica dei metodi tradizionali di contrabbando nelle carceri: un tempo tale pratica avveniva durante i colloqui tra parenti e detenuti detenuti; adesso la criminalità sui avvale di potenti droni, in grado di poter trasportare nelle carceri mezzi di comunicazione e sostanze stupefacenti.
La perquisizione domiciliare ha portato al sequestro di altri cellulari, schede SIM e un bilancino di precisione. I due arrestati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al GIP, sono ora agli arresti domiciliari. L’operazione conferma l’evoluzione tecnologica dei metodi utilizzati nel traffico di stupefacenti.