Sono passati due anni da quando ha assunto il ruolo di comandante della polizia municipale a Isernia. Due anni di attesa, in cui si sarebbe consumata una chiara violazione di legge ed in cui avrebbe subito evidente perdita economica e professionale. Per questo motivo il comandante del Corpo Municipale di Isernia, Antonio Di Nardo, ha deciso di ricorrere al giudice del lavoro per presentare un conto salatissimo all’amministrazione comunale del sindaco Piero Castrataro: un risarcimento danni che ammonterebbe a circa 200 mila euro oltre alla richiesta dell’eliminazione di una palese illegittimità , poiché attualmente il comandante dipende da un dirigente tecnico. Un caso singolare, poiché a Isernia non viene riconosciuta l’autonomia degli agenti municipali.
Una violazione della legge nazionale e regionale in materia più volte dibattuta dalla giurisprudenza corrente e da sempre evidenziate dallo stesso Di Nardo. In 30 anni di servizio con funzioni dirigenziali, è la prima volta che il comandante si trova in una condizione del genere: dal suo arrivo al comando del capoluogo pentro – siamo nel luglio del 2023 – non gli è stato riconosciuto il ruolo da dirigente, né la posizione Q, ovvero il riconoscimento degli incarichi specifici: una premialità per i funzionari del comune.
Da qui la decisione dello scorso mese di maggio di depositare il ricorso contro il Comune di Isernia. La prima udienza davanti ai giudici si celebrerà nel mese di febbraio. E intanto la distanza tra il corpo della Municipale e l’amministrazione Castrataro, appare sempre più incolmabile.