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sabato, Luglio 12, 2025

Gravina (M5S): “Dalla sentenza del TAR un campanello d’allarme per la Regione. Ora chiarezza e responsabilità sulla misura SRB01”

AttualitàGravina (M5S): “Dalla sentenza del TAR un campanello d’allarme per la Regione. Ora chiarezza e responsabilità sulla misura SRB01”

“La sentenza del TAR Molise che annulla l’esclusione del Comune di Bonefro – e di altri territori limitrofi – dai benefici della misura SRB01 del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027, pone interrogativi gravi e urgenti sull’operato della Regione Molise. Non possiamo ignorare un pronunciamento così netto.”
Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina, che ha depositato un’interpellanza urgente sulla questione.
“La misura SRB01 – spiega Gravina – prevede un sostegno economico per le attività agricole localizzate in zone montane con svantaggi naturali. Un’opportunità essenziale per chi lavora in territori fragili, spesso marginalizzati, ma fondamentali per l’equilibrio ambientale e sociale del nostro territorio. Escludere porzioni di territorio come Bonefro da questa misura significa generare una disparità ingiustificata tra aree simili, violando anche il principio costituzionale di uguaglianza, come ha evidenziato la sentenza.”
Il TAR, nella sentenza n. 183/2025, ha condannato la Regione per carenze evidenti: una valutazione incompleta del territorio, l’ignorata perizia tecnica del Comune di Bonefro, l’adozione di criteri già sconfessati in altre pronunce, e un’impostazione che si scontra con la giurisprudenza consolidata.
“Al di là del giudizio giuridico – prosegue Gravina – resta un problema politico e amministrativo. Perché la Regione ha insistito su una linea che la giustizia amministrativa ha già più volte bocciato? Perché non sono stati accolti rilievi tecnici oggettivi? E soprattutto: cosa si intende fare ora per sanare questa situazione e garantire pari diritti agli agricoltori penalizzati?”
L’interpellanza depositata chiede alla Giunta se abbia avviato, in esecuzione della sentenza, una revisione dei criteri adottati, un riesame delle particelle escluse e un percorso rapido di riammissione per i territori colpiti dal provvedimento ora annullato.
“Non siamo alla ricerca di scontri – conclude Gravina – ma di risposte concrete e immediate. La programmazione dei fondi europei non può essere gestita con superficialità o rigidità burocratica: ne va della credibilità delle istituzioni e della fiducia di tanti operatori agricoli che ogni giorno tengono vive le nostre aree interne.”

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