Caro Antonio – scrive l’ex sindaco di Trivento, Tullio Farina – ti ho visto per l’ultima volta domenica sera, quando mi sono recato a Campobasso per darti l’ultimo saluto. Avrei voluto rivederti vivo ma le mie condizioni instabili di salute me lo hanno impedito e anche per il timore di una commozione reciproca che non avrebbe fatto bene a nessuno dei due. Nel momento in cui ti ho visto sul letto di morte, il mio ricordo è tornato al lontano 1964 quando, rimandato in matematica, mi impartisti, durante il periodo estivo lezioni di matematica propedeutiche per gli esami di riparazione. Da quel momento iniziò un’amicizia sincera e profonda che si è sempre rafforzata con gli anni successivi. Grazie per gli insegnamenti impartiti, sono stati utili per la scuola e per la vita. Anche se collocati politicamente su due sponde diverse, io socialista e tu democristiano, abbiamo sempre operato insieme e nel rispetto delle nostre ideologie, ci siamo scontrati su tanti problemi senza mai che venisse meno l’amicizia. Sei stato un maestro di grande esperienza didattica, preparato ed aperto a tutte le innovazioni, preciso, attento, meticoloso e i bambini da te preparati sapevano ben fare anche nelle successive scuole medie. Nella contrada di Montelungo, dove c’era una scuola rurale, nella quale hai insegnato diversi anni, ancora oggi molti ti considerano come una istituzione per il buon ricordo che hai lasciato di te. Non certamente di meno hai fatto fuori dalla scuola: hai ricoperto la carica di presidente dell’E.C.A e nell’esercizio di questa carica hai messo in evidenza tutte le tue qualità umane, la tua attenzione per i problemi dei meno abbienti. Sei sempre stato rispettoso di tutto e di tutti. In politica, come già detto, hai militato nel partito democristiano ed anche in questo campo di sei fatto apprezzare per le tue qualità e per ben due legislature sei stato eletto consigliere provinciale ricoprendo la carica di assessore con la delega al bilancio per la tua preparazione sui numeri. Ricordo anche che in una occasione di un convegno a Firenze mi portasti con te per farti compagnia e li scoprii anche la tua onestà, allorquando, dopo aver mangiato in una trattoria facesti fare la fattura per un coperto, ma pagasti per due per non gravare la spesa sulla Provincia. Hai operato anche nel sociale essendo stato uno di fondatori dell’Associazione culturale della Pro Maiella di cui sei stato tesoriere come presidio attento e rigoroso di ogni spesa. Nessuno potrà mai dimenticare i concerti di Antonello Venditti e di Battiato, il “Premio letterario” intestato a “N. Scarano”. Ma i ricordi che mi ritorneranno ogni giorno in mente saranno quelli delle nostre vacanze trascorse insieme. Dal 1975 fino al 1980 per tutto il mese di agosto insieme agli altri amici, Lellio ed Antonio, abbiamo girato per lungo e per largo visitando tutta l’Italia ed alcuni paesi dell’Europa. Di ricordi e aneddoti sono tanti che se volessi scrivere un libro ne uscirebbe un dizionario, simile al tuo dizionario sul dialetto triventino che iniziasti nel 1975 e terminato da poco. Anche se li volessi dimenticare non potrei perché sono così belli e divertenti che creano un clima di serenità e gioia. Con il Dizionario hai fatto un lavoro prezioso che non deve essere perso altrimenti oltre ad essere una perdita per la collettività, è un torto che ti si fa. Ti ringrazio per la seconda volta per l’amore e la passione per la lingua dialettale di Trivento. E’ giusto e doveroso onorare la tua memoria con la pubblicazione del primo dizionario del dialetto triventino che contiene oltre 18.000 lemmi. Con esso continuerai a vivere nel ricordo di tutti. Addio, carissimo Antonio – chiude Farina – Quando sarà continueremo i nostri viaggi lungo la Via Lattea.