Una crisi che sembra inarrestabile e che travolge come un effetto domino gli ospedali pubblici della provincia di Isernia: dopo l’allarme scattato al Veneziale per la mancanza di personale medico, stavolta tocca al Caracciolo di Agnone fare i conti con l’emorragia di camici bianchi.
Al Caracciolo manca il personale medico, Iorio chiede accorpamento con Isernia
Il primario Nicola Iorio ha proposto l’accorpamento del reparto di Medicina Interna con quello di Isernia a causa della grave carenza di personale.
Dal documento emerge una situazione drammatica: attualmente solo cinque medici in servizio, di cui tre con contratti in scadenza ad agosto. Due pensionati garantiscono turni limitati fino al 7 agosto. Dal 31 agosto il reparto rischia di rimanere completamente senza medici.
Notizia che ha immediatamente allertato il sindaco di Agnone Daniele Saia, che in mattinata ha incontrato i vertici di Asrem a Campobasso: secondo il primo cittadino, “l’accorpamento rappresenterebbe un colpo mortale per l’ospedale agnonese, già al centro di polemiche per i continui ridimensionamenti dei servizi sanitari”. “Una situazione che non possiamo accettare – aggiunge Saia – È chiaro che, se il provvedimento sulla Medicina di Agnone dovesse essere confermato, serviranno azioni più forti di quelle già intraprese in passato”.
L’allarme del Caracciolo segue di pochi giorni quello dell’ospedale Veneziale di Isernia per la carenza di ortopedici: il reparto infatti resta con un solo specialista. Altri otto giovani medici nei giorni scorsi sono andati via. Il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Fabrizio Pastena lancia l’allarme: i camici bianchi sono ormai sotto stress.
