La polemica è dietro l’angolo e rischia di mettersi sugli stessi binari di quella dello scorso anno.
Oggetto l’acqua che manca, soprattutto alla Puglia e alla Campania. In particolare alla provincia di Foggia. Alla fine di aprile il Consorzio di Bonifica della Capitanata aveva messo nero su bianco i dati della portata dell’invaso di Occhito.
I tecnici di quell’ente avevano calcolato che l’acqua piovana caduta in primavera aveva in qualche modo risollevato la situazione e che per l’estate, con quella riserva, sarebbe stata garantita l’acqua potabile all’intera provincia.
Oggi, quegli stessi tecnici, rivelano che nel lago mancano all’appello quasi 50 milioni di metri cubi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e per questa ragione, le province di Foggia e di Avellino, le zone cioè servite da quell’invaso, potrebbero andare in sofferenza.
Mentre il lago di Guardialfiera segna un limite di quasi pieno massimo, la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte, prudentemente ha già emanato una ordinanza nella quale vengono vietati gli usi dell’acqua che non siano strettamente destinati all’impiego domestico.
Al di là dei confini regionali, le città di Foggia, Avellino e Benevento, quest’ultima entrata direttamente in polemica con il Comune di Campobasso attraverso il sindaco Mastella, fino ad oggi hanno solo lamentato la siccità e gli invasi a secco.
Per questo, Molise Acque ha sollecitato quelle amministrazioni a correre subito ai ripari e a comportarsi in modo analogo, mettendo un freno agli sprechi. Troppo facile, verrebbe da dire parafrasando un detto popolare, tuffarsi in piscina e rinfrescarsi con l’acqua degli altri.
Emergenza Acqua nel Sud: Invasi in calo e Polemiche tra Regioni
