Lettera aperta di un ragazzo disabile molisano.
(riceviamo e pubblichiamo)
Fa strano quasi inverosimile che nel 2025 possano verificarsi ancora certi episodi. Come quello che vede un ragazzo disabile recarsi presso un ufficio pubblico e ritrovarsi sbattuto fuori.
Eh sì, sono un ragazzo che convive con una disabilità permanente, e si dà forza ogni giorno per portare avanti una vita normale, ma quello che ho vissuto in prima persona sabato 21 giugno 2025 presso l’ufficio postale di un piccolo comune della provincia di Campobasso mi ha lasciato sgomento e deluso perché mi fa capire quanto pregiudizio ci sia ancora.
Sono stato cacciato dall’ufficio postale in questione reo di aver preteso, con educazione e gentilezza , di non dover sempre ricevere domande riguardo la mia sfera di vita privata e informazioni personali davanti a tutti (con quel modo superficiale che autorizza tanti a darci del tu, a trattarci come stupidi, a parlarci usando i verbi all’infinito..): una dipendente, in modo arrogante, inaccettabile e imperdonabile, mi ha buttato fuori dall’ufficio sbattendomi la porta in faccia, dicendomi che era chiuso, e che se non mi stava bene questo “trattamento “la prossima volta sarei potuto andare in un altro ufficio.
Peccato però che dopo di me è entrato un altro cittadino: evidentemente era chiuso solo per me e per le mie legittime rimostranze.
Mi sono sentito umiliato, ferito, e ho provato anche un po’ di rabbia verso questa piccola ingiustizia, che per chi vive la disabilità diventa l’ennesimo macigno di un quotidiano ancor più pesante.
Trovo inaccettabile che nel 2025 ci sia ancora tanto spregio nei confronti di ogni tipo di handicap.
Ancor di più se questo avviene all’interno di uffici che erogano servizi pubblici. Per questo ne ho dato segnalazione alla Direzione competente e per questo ho scritto alla vostra redazione, certo che tanti lettori potranno capirmi e continuare come me e con me a battersi per una società più inclusiva.
Grazie per l’attenzione.