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mercoledì, Giugno 25, 2025

Campobasso: violenze e maltrattamenti a conviventi e figli, tre casi di codice rosso

AttualitàCampobasso: violenze e maltrattamenti a conviventi e figli, tre casi di codice rosso

Ancora tre codici rossi, in pochi giorni, con misure emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura. Il primo riguarda una donna di 40 anni, ucraina, ora in Veneto. Proprio in Alta Italia è stata raggiunta dall’ordinanza che le impone di stare lontana dalla casa famigliare, di non avvicinarsi a figlia e marito e comunque di stare almeno 500 metri lontano da loro e di indossare il braccialetto elettronico. I Carabinieri del capoluogo hanno ricostruito un quadro drammatico. La donna avrebbe vessato, anche con atti violenti, il marito di 41 anni, campano e residente nel capoluogo molisano e la figlia di 4 anni. Aggessioni con schiaffi e calci al coniuge, davanti alla piccola. Un comportamento reiterato dal 2022, aggravato dalla depressione, da accertati problemi psichiatrici, da abuso di alcool.
Gli agenti della Squadra Mobile, qualche giorno dopo hanno eseguito un’altra ordinanza, nei confronti di un uomo di 60 anni. Anche lui deve indossare il braccialetto elettronico e stare lontano da consorte, figlio e casa in cui vivono. E’ accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie, che secondo gli inquirenti avrebbe subito violenze verbali e fisiche continue, per 8 anni, taciute per vergogna e paura. Violenze subite anche dal figlio.
E’ delle scorse ore, invece, la terza misura cautelare. Le indagini portate avanti dai Carabinieri. Un uomo di 39 anni, di Campobasso, accusato di perseguitare la ex fidanzata, coetanea, con comportamenti violenti, ingiurie, scenate di gelosia anche sul posto di lavoro della donna. Lei ha raccontato che era arrivata a temere per la propria incolumità, vivendo in costante ansia, costretta persino a cambiare abitudini di vita per il timore di incontrarlo. Ora deve starle lontano e indossare il braccialetto elettronico.
“le indagini svolte – ha detto il procuratore capo di Campobasso Nicola D’Angelo – che si inseriscono nelle linee di intervento promosse, hanno accelerato l’iter per acquisire le prove evitando che si aggravassero le conseguenze dannose o pericolose per le vittime di casi da codice rosso”.

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