Lasciarono morire il cane di fame e sete, chiuso in casa: processo in arrivo per due persone della provincia di Varese. La denuncia era stata sporta dal Partito Animalista Italiano. Il fatto è accaduto in Lombardia, ma la storia (e le conseguenze giudiziarie) possono fungere da monito per tutti.
Era stato trovato morto di stenti dopo essere stato abbandonato in un’abitazione chiusa, a Luino (VA), nell’agosto del 2023. A seguito di una dettagliata denuncia, presentata alla Procura della Repubblica dal presidente del Partito Animalista Italiano, l’avvocato Cristiano Ceriello, la vicenda approda ora in tribunale con il rinvio a giudizio di due persone: un uomo di circa 40 anni e una donna di circa 30, entrambi residenti nella provincia di Varese.
Il caso aveva suscitato profonda indignazione in tutta la regione Lombardia e tra i cittadini della stessa Luino, sensibili ai diritti degli animali.
La macabra scoperta era avvenuta infatti proprio grazie alle segnalazioni dei vicini, che da tempo avvertivano un forte odore proveniente dall’interno dell’appartamento. Segnalata la circostanza alla sezione locale del Partito Animalista, ai tempi diretta da Linda Alessandra Bighetti, si era riusciti a entrare e il cane, un Amstaff, era stato ritrovato privo di vita in una stanza chiusa a chiave, in un’abitazione in stato di sporcizia e degrado.
Era morto da diversi giorni, e giaceva tra i propri escrementi: nessun accesso a cibo o acqua. L’abitazione risultava disabitata da mesi, dopo il trasferimento dei proprietari.
Una storia tristissima, di quelle che non vorremmo mai conoscere in un’epoca come la nostra che sancisce nero su bianco, con leggi nazionale e internazionali, anche europee, i diritti degli esseri senzienti.
Ebbene il rinvio a giudizio sembra finalmente una prima risposta: l’uomo e la donna sono accusati di aver causato la morte del cane abbandonandolo in quella abitazione, senza garantirgli alcuna forma di assistenza o sostentamento, in violazione di tutte le normative vigenti in materia di tutela degli animali.
Il Partito Animalista Italiano ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo, con l’obiettivo di ottenere una pena esemplare, a tutela della dignità e dei diritti di queste povere creature indifese.
Ioan Arghir