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mercoledì, Giugno 18, 2025

Volley, A3, EnergyTime Spike Devils, al centro la carica di Arienti. Per il centrale romagnolo il Molise nel destino

EvidenzaVolley, A3, EnergyTime Spike Devils, al centro la carica di Arienti. Per il centrale romagnolo il Molise nel destino

Il Molise, di fatto, era con forza già sulla sua rotta sin dall’ultima stagione. Un po’ per gli scontri tra il proprio ultimo club – l’Impavida Ortona – e quella che sarà la nuova destinazione: ossia gli EnergyTime Spike Devils Campobasso.  Un po’ anche per via dello sguardo interessato alle vicende della formazione di B2 femminile dell’Europea 92 Isernia, dove si disimpegna l’anima gemella Maddalena Micheletto, ironia della sorte anche lei un ‘posto tre’. L’approdo nel capoluogo di regione è stato così naturale per Alessandro Arienti, trentunenne centrale cesenate di 195 centimetri, che ha nel suo curriculum ben sette stagioni tra A2 (due tra Reggio Emilia e Castellana Grotte) e A3 (cinque con fermate, oltre che in Abruzzo, anche a Motta di Livenza e Grottazzolina).

«Sono davvero entusiasta di questa nuova sfida a Campobasso e, qualsiasi sia la mia destinazione, il mio umore ed il mio morale sono sempre molto alti, indipendentemente dalla latitudine in cui mi trovo. Sono molto carico – spiega il giocatore – e, dando una sguardo anche a quelli che saranno i miei futuri compagni, anche se non li conosco tutti, da quello che leggo dalle loro parole, vedo già grande animo, aspetto che mi dà ancora più determinazione che dovremo trasferire in ambizioni per la squadra perché, solo così, potremo avere una buona partenza e quando il gioco si fa duro, emergerà la nostra determinazione collettiva».

Curriculum alla mano, Arienti è un navigatore che ben conosce i mari di una categoria in continua crescita stagione dopo stagione. «Non dico di essere un veterano – ci scherza su – ma conosco questo torneo da tempo e posso dire che il livello cresce sempre più ed uno dei due gironi, solitamente quello centromeridionale, tende ad emergere con forza. Del resto, dal suo avvio, questo torneo ha fatto gola a tanti giocatori, magari per questioni logistiche o per la volontà di provare a toglierci tante soddisfazioni».

Le stesse che – assieme ai sostenitori rossoblù – vuol vivere il centrale romagnolo. «In tutta sincerità mi aspetto e mi auguro di vedere tanto pubblico sugli spalti ed ho avuto già la testimonianza quando sono venuto a giocare qui con Ortona. Ho sempre avuto la fortuna di disimpegnarmi in squadre  con tifoserie numerose in grado di essere il settimo elemento in campo. Proprio per questo lancio il mio appello e la mia sfida ai supporter rossoblù: sono abituato bene e mi auguro anche voi mi possiate dare tante soddisfazioni».

Parlando di se stesso, poi, come centrale Arienti ricorda come «a Campobasso si ricorderanno tutti per il mio lungo turno al servizio in campionato, ma personalmente mi sono sempre considerato un centrale polivalente che aggiunge a questo ora anche esperienza. Senz’altro il muro è un fondamentale che vivo con entusiasmo, ma anche in attacco cerco di farmi valere. In generale – aggiunge con una qual certa ironia – punto a fare meno danni possibili». Poi, più concretamente, spiega: «Starà ad altri giudicare quello che farò sul campo, personalmente è quello l’unico giudice del nostro lavoro».

Con il nuovo tecnico Bua ha già avuto modo di «confrontarsi durante il mercato prima di siglare il contratto. Abbiamo parlato della squadra e della tipologia di giocatori che l’avrebbero formata. Poi, lo conoscevo perché sono diversi anni che lo affronto ed abbiamo poi un’amicizia in comune che rimonta alla stagione in cui ero a Grottazzolina col mio proprietario di casa suo caro amico ed in tribuna ad osservarci entrambi nelle sfide tra noi. Ma, se prima ci siamo sempre e solo salutati unicamente, ora abbiamo parlato più a lungo».

In tal senso, così, proiettandosi sugli obiettivi per la prossima stagione, Arienti sottolinea che «ci sarà da divertirsi. Dopo l’ambientamento dello scorso torneo, in cui sono venute fuori le qualità del team soprattutto nei playout, ora forti dell’esperienza e con una società sempre presente, forte anche di giocatori pronti a dare il massimo, sono certo che potremo far bene per far emergere una società ed un territorio che hanno voglia di farsi strada».

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