In un commovente reportage del Daily Mail, i veterinari condividono le esperienze più crude legate agli ultimi istanti di vita degli animali domestici. La straziante verità emersa da queste testimonianze è che molti animali cercano il volto del loro amato padrone nei momenti finali, un dettaglio che molti padroni tendono a evitare per non soffrire troppo, scegliendo di non assistere all’eutanasia.
Un tweet di Jessi Dietrich, in cui si svela la risposta di un veterinario su questa parte difficile del proprio lavoro, ha catturato l’attenzione del pubblico: “I padroni nel 90% dei casi decidono di non assistere, e gli animali si guardano intorno cercandoli, un’immagine che mi distrugge”, ha scritto Dietrich, evidenziando il legame profondo tra l’animale e il suo umano.
Anche l’Hillcrest Veterinary Hospital, una clinica situata in Sudafrica, ha lanciato un appello per sensibilizzare i proprietari di animali a rimanere al loro fianco in quei momenti critici. “Vi prego di non lasciarli soli – si legge nel post – non fateli passare dalla vita alla morte in una stanza piena di sconosciuti. Gli animali vi cercano quando li abbandonate, non comprendono perché li abbiate lasciati proprio nel momento del bisogno.”
La veterinaria Lauren Bugeja di Melbourne offre un’alternativa: pratica l’iniezione finale direttamente a casa degli animali, creando un ambiente familiare e rilassato. Nel caso in cui i padroni non vogliano assistere, il suo team trascorre del tempo giocando e parlando con l’animale, garantendo che i suoi ultimi istanti siano vissuti nel miglior modo possibile.
Ma c’è un aspetto importante da considerare: in Italia le cose vanno diversamente.
In Italia esiste infatti una legge che tutela il benessere degli animali proprio rispetto all’eutanasia.
Ne abbiamo parlato con il dottor Francesco De Vuono, veterinario molto conosciuto a Termoli, che ci spiega in concreto cosa prevede questa normativa (Legge 4 novembre 2016, n. 201 “Disposizioni in materia di benessere degli animali”): prima di procedere all’eutanasia, in Italia, il veterinario deve effettuare un’anestesia, peraltro reversibile, in presenza del padrone. Ciò consente all’animale di addormentarsi profondamente conservando come ultima immagine proprio quella dell’amato padrone, annullando perciò qualsiasi circostanza di ansia o stress e qualsiasi ipotesi di sofferenza fisica.
Una volta addormentato l’animale, il padrone può anche decidere di lasciare la stanza, senza dover assistere alla procedura di eutanasia perché il suo amico a quattro zampe non è più cosciente e sa che è stato trattato con dignità e rispetto.
“Questa legge rappresenta un importante passo avanti nella tutela del benessere degli animali e dimostra la crescente consapevolezza dell’importanza del legame tra uomo e animale”, ha detto Francesco De Vuono. “Spero che questa legge possa contribuire a diffondere una consapevolezza diversa sui bisogni affettivi degli animali, del tutto simili a quelli degli umani, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’argomento”.
Ioan Arghir