Parlava della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, nel suo compito, l’alunno della scuola primaria paritaria della provincia di Treviso la cui storia è finita su tutti i giornali dopo che la maestra, sul foglio del suo lavoro, ha scritto un appunto dicendosi “stufa” di correggere “verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici gravi”. Nella vicenda ora interviene anche la stessa millenaria Fonderia molisana. “Sono in molti a sostenere – affermano i titolari – che si sia trattato di un vero e proprio atto di bullismo da parte dell’insegnante ed è un fatto che ci ha visti indirettamente coinvolti, perché la nostra azienda è citata dal bambino nel compito ‘incriminato’. Abbiamo così deciso di fare un piccolo gesto simbolico di vicinanza e supporto: invitiamo lui e tutta la sua classe da noi in fonderia, saranno nostri ospiti, e potranno vedere con i loro occhi la nostra fabbrica di campane”.