Servizio di salvamento a rischio, competenze sovrapposte, canoni demaniali che non tornano ai territori e una riforma che non arriva mai. Il Sindacato Italiano Balneari (Sib-Confcommercio) è intervenuto oggi in audizione davanti alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera sul decreto Infrastrutture, lanciando un appello forte e chiaro.
“Non siamo più in grado di garantire la sicurezza dei bagnanti nei mesi di maggio e settembre. La carenza di personale e l’assenza di una cornice organizzativa certa rendono impossibile il servizio di salvamento”, ha dichiarato il presidente Antonio Capacchione.
Il Sib ha anche denunciato la confusione normativa tra Capitanerie, Regioni e Comuni: “Servono regole chiare e competenze definite. L’attuale frammentazione penalizza la gestione delle nostre spiagge”.
Forte la richiesta che il gettito dei canoni demaniali venga destinato direttamente ai Comuni, vincolandolo alla tutela e valorizzazione della costa: “Lo Stato incassa, ma gli oneri sono tutti in capo agli enti locali. È una contraddizione che va superata”.
Infine, l’ennesima sollecitazione sulla Direttiva Bolkestein: “La categoria è stanca. Servono certezze e una riforma vera, non promesse a vuoto”.
Consegnata alle Commissioni una memoria con proposte operative e urgenti.