La mostra è costituita da pannelli fotografici ma non per questo è meno interessante. Al Museo Sannitico di Campobasso, in mezzo agli splendidi reperti dell’antico popolo che abitava anche il Molise, fino alla fine di giugno ci si potrà immergere nel “Mondo dei Traci”, popolo indoeuropeo vissuto nell’attuale Bulgaria tra il VI e il II secolo a.C. Una galleria di armi, gioielli e oggetti del quotidiano che mettono in parallelo, per molte somiglianze, il popolo balcanico con i Sanniti e al tempo stesso ne evidenziano le rispettive unicità.
27 pannelli ricchi di immagini e testi, offerti in prestito dall’Accademia Bulgara delle Scienze, che parlano di guerrieri, donne, influenze ellenistiche. Quello che ne viene fuori, è l’idea di un popolo raffinato che aveva contatti con tutte le più grandi civiltà urbane del Mediterraneo. Un’abilità orafa che si esprimeva in ricchi gioielli elaborati per uomini e donne, e una capacità artigiana capace di produrre sia armi di elevata qualità che oggetti come specchi, pinzette, piccole forbici, spazzole. L’uso dei trucchi, che rimandano anche all’Egitto, con i colori blu e verde da spalmare sugli occhi, unguenti profumati e sostanze rosse da usare sulle guance. E poi l’arte dei tatuaggi, che i romani aborrivano e i Traci adoravano. La mostra rappresenta anche il primo passo verso una più ampia collaborazione tra il sistema museale molisano e le istituzioni culturali statali della Bulgaria, una sinergia che si fonda su radici storiche profonde: già nel VII secolo d.C., infatti, il Molise fu interessato dalla presenza di una comunità proto-bulgara, documentata anche dalla necropoli di età longobarda di Campochiaro. Nel Museo Sannitico è presente una sezione sull’alto medioevo con i resti di ricchissime tombe di guerrieri bulgari: pezzo forte della collezione, la ricostruzione completa di una sepoltura di un cavaliere e del suo cavallo, con bardature in argento.
