Droga, usura, estorsioni e riciclaggio. E’ il terreno in cui si muove la criminalità organizzata che estende sempre di più i suoi tentacoli al Molise.
La direzione investigativa antimafia le definisce in un contorto giro di parole ‘espressioni di criminalità straniera’. Mafia e Camorra, nella sostanza, sono sempre più vicine al territorio molisano. E le zone più esposte, come ormai noto da anni, sono quelle che confinano con Lazio, Puglia e Campania.
In pratica, la nostra regione è circondata da organizzazioni malavitose che, ribadisce il rapporto annuale della Dia, non hanno al momento messo radici in Molise.
Lo ha riferito al Parlamento, il ministro dell’Interno Piantedosi che ha illustrato l’attività svolta e i risultati conseguiti lo scorso anno dalla Direzione investigativa antimafia.
Fascia adriatica del Basso Molise e area Matesina, ha sottolineato il ministro, sono state più volte teatro di operazioni di polizia che hanno scoperchiato traffici di droga, il racket delle estorsioni e degli appalti pubblici, il riciclaggio di denaro sporco.
In provincia d’Isernia, è scritto nel rapporto della Dia, le interdittive antimafia emesse confermano la presenza di soggetti appartenenti o contigui a sodalizi mafiosi, anche di estrazione campana, che utilizzano il territorio molisano per sottrarsi alle azioni di contrasto poste in essere dalle istituzioni nelle aree di origine”.
Una relazione, se questo si può considerare una aspetto positivo, che non si discosta di molto da quella dello scorso anno