Sul caso del cinghiale ucciso due giorni fa in via Montegrappa a Campobasso interviene con una nota Giancarlo Calvanese, responsabile dell’associazione di Protezione Animali Noetaa. Questo alcuni passaggi del documento: “Si allarga l’onda di sdegno e rabbia per l’abbattimento di una mamma cinghiale su ordine diretto della sindaca Maria Domenica Forte. L’animale impaurito ma non aggressivo (a detta di tutti i residenti) è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in una zona densamente abitata, mentre attorno si trovavano famiglie, passanti e numerosi bambini.
Le testimonianze dei presenti raccontano una scena agghiacciante.
“Ho sentito i colpi e mi sono girata: ho visto l’animale urlare e cadere tra le auto parcheggiate, col sangue che colava sull’asfalto, mentre i cuccioli schizzavano impauriti tra le macchine parcheggiate” racconta Luisa “Mio figlio di otto anni è rimasto paralizzato, ha iniziato a piangere e tremare. Ci vorrà tempo per dimenticare quello che abbiamo visto, una shock che ci porteremo dietro per molto tempo”.
Un altro testimone, Marco, pensionato che vive nella zona, dichiara: “Non era necessario uccidere quella bestia. Era spaesata, braccata, cercava di recuperare i suoi cuccioli, dandogli una via d’uscita, ma non ce l’ha fatta. Quella bestiola era in zona da diverse settimane e non ha mai caricato nessuno. Bastava aspettare, intervenire in modo civile. Quello che hanno fatto è un atto barbaro, vile ed esagerato.
Durissimo il commento di Giancarlo Calvanese, responsabile del Nucleo Operativo Tutela Animali e Ambiente (NOETAA):
“Condanniamo con fermezza questo gesto vile e totalmente evitabile, una situazione che poteva essere gestita con professionalità e non con crudeltà spicciola e gratuita.”
È una vergogna che grida vendetta. Apriamo guerra aperta all’amministrazione del PD, che con queste scelte irresponsabili si schiera di fatto accanto alla politica repressiva della destra di governo contro gli animali selvatici tanto decantata proprio dagli esponenti della sinistra nazionale. Non ci fermeremo.”
L’episodio ha già innescato proteste e raccolte firme per chiedere le dimissioni della sindaca Forte e l’adozione di una linea diversa nella gestione della fauna selvatica urbana. Le associazioni chiedono l’intervento del Ministero dell’Ambiente e l’apertura di un’indagine sulle responsabilità amministrative e penali di quanto accaduto”.