La mostra “La storia chiama l’arte” curata dal centro culturale il campo di Renato Marini ha coinvolto quattro artisti regionali, che hanno esposto le loro opere nell’Operation Building, un ex centro intelligence della Seconda Guerra Mondiale. La mostra riflette sui giorni di fine conflitto, mettendo in evidenza, il valore eterno della pace. L’istallazione di Sara Pellegrini, “rotte di libertà”, con cinque grelle di aviazione, simboleggia la memoria della guerra, della rinascita e della libertà riconquistata. Le opere di Marini rappresentano il ritorno degli aerei delle missioni, evocando la tranquillità di un paesaggio costiero molisano. Tra gli artisti anche Nino Barone che ha creato un’opera con cinque tele che celebrano il sacrificio dei piloti, con un aereo a forma di croce e i nomi dei campi di aviazione. Infine l’opera di Elio Cavone che denuncia la crudeltà della guerra, con una figura umana,simbolo delle sofferenze continue legate ai conflitti. La mostra si propone come invito alla riflessione sul valore della pace e contro le guerre.