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mercoledì, Maggio 14, 2025

Sinistra Italiana Campobasso: “Il fascino indiscreto della burocrazia e i rischi dell’esternalizzazione dei servizi sociali”

AttualitàSinistra Italiana Campobasso: “Il fascino indiscreto della burocrazia e i rischi dell'esternalizzazione dei servizi sociali"

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Sinistra Italiana di Campobasso

Il Circolo di Sinistra Italiana di Campobasso ritiene necessario prendere una posizione chiara e netta sulla vicenda che ha coinvolto il dottor Vincenzo De Marco, dirigente del Settore Sociale del Comune di Campobasso e direttore dell’Ambito Sociale Territoriale di Campobasso, una situazione che alcuni hanno definito, con ironia, “l’affaire De Marcò”. Questa vicenda solleva interrogativi
fondamentali sul rapporto tra la burocrazia, la politica e i cittadini, in un momento in cui la pubblica amministrazione dovrebbe rispondere prontamente alle sfide di una società in continua evoluzione.
Nell’Amministrazione pubblica, la rotazione dei dirigenti, quando non è punitiva, è garanzia di trasparenza e legalità. I sindaci che si oppongono all’avvicendamento del dottor Vincenzo De Marco, alla direzione del Settore Sociale del Comune di Campobasso e dell’Ambito Sociale territoriale di Campobasso, pur non esplicitandolo, con il loro atteggiamento ostruzionistico, stanno arrecando un danno enorme alla qualità dei servizi erogati e difendendo posizioni di privilegio
che in una pubblica amministrazione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.

Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione per quello che si sta verificando intorno all’avvicendamento del dottor De Marco e soprattutto sul conflitto che si è aperto che ha delle implicazioni e pone interrogativi fondamentali sul rapporto tra la burocrazia, la politica e i cittadini, in un momento in cui la pubblica amministrazione dovrebbe rispondere prontamente alle sfide di una società in continua evoluzione.

La vicenda prende avvio il 20 dicembre 2024, quando la giunta comunale di Campobasso approva una nuova macrostruttura organizzativa, attuando una delibera risalente al 2022. Con questo atto, si avvia la rotazione del personale, una misura prevista dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190, che ha lo scopo di prevenire fenomeni di corruzione e di garantire la separazione delle funzioni all’interno della pubblica amministrazione. La rotazione, adottata anche in contesti privati, mira a ridurre il rischio di relazioni di privilegio tra l’amministrazione e gli utenti, contribuendo così a un funzionamento più trasparente e corretto delle istituzioni.

In seguito, il dottor Vincenzo De Marco, che dal 2007 aveva ricoperto la responsabilità del Settore Sociale, è stato sostituito dal dottor Sardella, in ottemperanza alle normative anticorruzione e alle
politiche di rotazione. Nonostante la piena legittimità di questa azione, alcuni sindaci del territorio hanno contestato il cambiamento, portando la vicenda davanti al tribunale amministrativo e al giudice del lavoro. Entrambi gli organi giuridici hanno confermato che la giunta comunale aveva il diritto di operare la rotazione dei dirigenti, senza alcuna irregolarità né dal punto di vista sindacale né amministrativo.

Tuttavia, nonostante i chiarimenti giuridici, alcuni sindaci dissidenti hanno continuato a ostacolare questa scelta, minacciando addirittura l’interruzione dei servizi pubblici, alimentando così una narrazione catastrofica, in seguito smentito dai tribunali.

Ma qual è la vera motivazione dietro queste azioni? Presto detto: la “rotazione dei dirigenti” nonostante sia uno strumento legittimo e previsto dalla legge per evitare conflitti di interesse e per garantire l’efficienza, alcuni vedono questa misura come una minaccia ai propri privilegi. Invece di favorire il cambiamento e la modernizzazione della pubblica amministrazione, tale resistenza rischia di perpetuare un sistema che non risponde più alle necessità della collettività.

In parallelo, l’esternalizzazione dei servizi pubblici aggiunge un ulteriore livello di complessità. Questa pratica comporta un significativo rischio per i diritti dei lavoratori, che si trovano in una condizione di precarietà e ricattabilità. I lavoratori esternalizzati sono spesso soggetti a contratti a termine, senza alcuna garanzia di stabilità. Inoltre, la gestione del personale avviene in modo centralizzato e senza un confronto sindacale, il che aumenta ulteriormente la vulnerabilità di questi lavoratori. La selezione del personale, poi, avviene con criteri discrezionali e privi di trasparenza, indebolendo ulteriormente la possibilità di difendere i diritti dei lavoratori.

L’esternalizzazione dei servizi e la rotazione del personale amministrativo rischiano così di diventare strumenti non per migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, ma per consolidare il potere e i privilegi di una parte della burocrazia. Se non regolamentata correttamente, questa dinamica può minare la qualità dei servizi pubblici e alimentare la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni.

Il Circolo di Sì di Campobasso invita pertanto a una riflessione profonda su questi temi, auspicando un cambiamento radicale nel rapporto tra politica, burocrazia e cittadini. La pubblica amministrazione deve essere un vero strumento al servizio del bene comune, capace di rispondere alle sfide del presente con efficienza e trasparenza, e non essere uno strumento di conservazione dei
privilegi di pochi. Solo attraverso la promozione di una vera partecipazione democratica, la rotazione dei dirigenti e l’adozione di pratiche di trasparenza sarà possibile restituire centralità ai cittadini e alle loro esigenze, senza che la burocrazia diventi un ostacolo alla crescita e al progresso della nostra società.

Firmato: Il Circolo di Sinistra Italiana di Campobasso

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