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martedì, Maggio 13, 2025

Ferrovie, Greco e Primiani: “Confermati tutti i nostri dubbi, andremo alla Corte dei Conti”

AttualitàFerrovie, Greco e Primiani: "Confermati tutti i nostri dubbi, andremo alla Corte dei Conti"

Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Andrea Greco e Angelo Primiani, consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, sul trasporto ferroviario in Molise.

“Finalmente il governo regionale ha aperto gli occhi sui danni causati dal proprio immobilismo al trasporto ferroviario. E lo ha fatto confermando tutti i rilievi e le soluzioni che abbiamo sollevato e suggerito. Ne prendiamo atto, attendiamo i fatti, ma andiamo avanti per la nostra strada.

In Molise ci sono tratte ferroviarie chiuse da cinque anni; abbiamo la costa e il capoluogo di regione irraggiungibili in treno; abbiamo la prova concreta dei disagi sopportati ogni giorno dai pendolari e la prospettiva che, almeno fino al termine del 2028, questi disagi resteranno invariati. In più, le spese per gli interventi sono lievitate da 80 a 290 milioni di euro.

Eppure il trasporto ferroviario è materia collegata a un diritto garantito dalla Costituzione. Ma in Molise non sembra così e, a differenza di altre regioni in difficoltà, “vanta” una particolarità: la Regione (quindi i molisani) paga 18 euro al chilometro per i treni, interamente sostituiti da bus che hanno un costo di esercizio molto inferiore, circa 2 euro al km.

Per questo siamo soddisfatti che la nostra mozione sia stata approvata all’unanimità. Prevede soprattutto la revisione immediata del contratto di servizio con Trenitalia, imponendo una separazione netta tra il servizio ferroviario e quello sostitutivo su gomma, eliminando ogni potenziale distorsione economica e inefficienza gestionale. Finora, infatti, il doppio gioco tra ferro e gomma ha comportato servizi scadenti, disagi intatti e costi lievitati per milioni di euro. Soldi pubblici che saranno al centro di un preciso esposto che presenteremo alla Corte dei Conti a tutela dei cittadini utenti.

Ci sembra logico far vagliare alla giustizia contabile tutti i dubbi che, per noi, ruotano attorno al sistema ferroviario. Dubbi che vertono non solo su aspetti economici. Ad esempio, ci dicono che i ritardi sono dovuti al crollo di due gallerie tra Vinchiaturo e Campobasso, ma qualcuno in Regione sta verificando chi ha fatto le indagini preliminari di carattere geologico? E qualcuno sta verificando se è stata sbagliata la progettazione? È normale che, al taglio di molte tratte – quindi dei chilometri percorsi su ferro – non sia corrisposta la riduzione dei costi del servizio su gomma?

Noi siamo convinti di no. Anzi, vogliamo capire se le pratiche oggi in uso in Regione siano distorsive del mercato e lesive delle prerogative dell’interesse pubblico. E vogliamo capire se, in questo sistema, ci sia qualcuno che addirittura possa non avere interesse a completare in maniera efficiente e veloce l’esecuzione dei lavori, visti gli alti guadagni che il Molise garantisce tramite un contratto di servizio da oltre 18 milioni di euro.

Resta, in definitiva, un dubbio: se non avessimo portato l’argomento in Aula, qualcuno della maggioranza avrebbe mai preso di petto queste criticità per risolverle? Crediamo di no, nonostante il presidente Roberti abbia pubblicamente ammesso che il contratto firmato con Trenitalia non contenga alcune delle cose precedentemente pattuite tra Regione e azienda.

Un fatto grave, che si aggiunge a un dato politico inequivocabile: nella maggioranza di centrodestra regna il caos. Tant’è che il voto espresso all’unanimità sconfessa di fatto il consigliere delegato al ramo, Roberto Di Pardo, che invece ha strenuamente difeso i contenuti di un accordo totalmente da rivedere. A questo punto, sarebbe opportuno che il consigliere rimettesse la delega, visto che la sua linea politica è totalmente divergente rispetto all’unanimità dell’Aula e alla posizione dello stesso presidente della Regione”.

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