Pareti chiare, quadri dai colori tenui, una scrivania, giocattoli e un piccolo tavolino su cui disegnare. La stanza al primo piano della Divisione Anticrimine della Questura di Campobasso appena inaugurata, è una sala ascolto riservata e destinata all’accoglienza delle vittime di violenza, maltrattamenti e stalking. Un luogo tranquillo per mettere a proprio agio la vittima, spesso donna con bambini piccoli, che arriva in Questura per parlare di ciò che le sta accadendo ed eventualmente denunciare. Sarà poi il personale di Polizia, accuratamente formato, ha spiegato il questore Cristiano Tatarelli nella conferenza stampa dopo l’inaugurazione, a valutare la situazione e a prendere eventualmente le misure conseguenti, con il coinvolgimento di tutti gli intervenuti: la sindaca di Campobasso Forte, la prefetta Lattarulo, le referenti dei due centri antiviolenza BeFree e Liberaluna, Fiorella Masucci e Mariagrazia La Selva.
L’inaugurazione il giorno prima della festa della mamma non è stato un caso, ha precisato il questore, perché troppo spesso il reato di femminicidio, maltrattamento, violenze fisiche e psicologiche colpiscono all’interno della famiglia, la donna che per vergogna e paura sopporta e tace. Oggi per fortuna c’è maggiore consapevolezza che bisogna parlare e denunciare.
In regione i casi denunciati sono aumentati e questo perché è aumentata la consapevolezza femminile che deve denunciare e che può contare sull’aiuto dei centri antiviolenza che dispongono di strutture protette sul territorio, anche per i loro bambini.