“All’indomani dell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 29 Aprile – scrive il primo cittadino Luigi Pavone – i colleghi dell’opposizione hanno attivato la ormai consueta campagna denigratoria contro l’operato della nostra amministrazione, rivendicando gli straordinari risultati portati a casa durante il loro mandato e accusandoci di aver aumentato le tariffe TARI per la seconda volta, cosa che, come affermato in consiglio, loro non avrebbero mai fatto nei 5 anni di amministrazione, e sottolineando che noi abbiamo a disposizione un avanzo di amministrazione di € 949.044,47 euro, merito, neanche a dirlo, della gestione Corallo. E’ necessario fare chiarezza. Innanzitutto, come già relazionato alla cittadinanza a suo tempo, il primo aumento TARI deliberato dalla nostra amministrazione, in effetti, è stato solo deliberato, in quanto abbiamo approvato le tariffe TARI 2024 il 10 Luglio, a insediamento appena avvenuto praticamente, in quanto la precedente amministrazione ha abilmente procrastinato il termine della loro approvazione fino al massimo consentito, dapprima quello del 30 Giugno 2024, poi addirittura al 20 Luglio (quindi dopo le elezioni comunali), sfruttando un decreto governativo che faceva slittare l’approvazione delle stesse. Riesce difficile immaginare come possa essere imputato alla nostra amministrazione un aumento della TARI dopo solo un mese di amministrazione. Per maggiore chiarezza, è altrettanto utile ricordare che l’aumento TARI è legato a una delibera nazionale, quella dell’ARERA del 2022, che prevedeva già un aumento graduale delle tariffe nel quadriennio 2022-2025 e, guarda caso, gli aumenti maggiori si hanno proprio negli anni 2024 e 2025, in quanto fanno riferimento agli anni 2022 e 2023, rispettivamente, quando inflazione, guerre e prezzi dell’energia hanno contribuito ad aumentare spaventosamente i costi di gestione per la realizzazione del servizio.
A incidere ulteriormente sul costo della Tari è anche l’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti, in quanto le città con un ciclo integrato dei rifiuti incompleto o inefficiente tendono a registrare costi più elevati.
Trivento è passato dall’essere un Comune virtuoso nel servizio di smaltimento dei rifiuti, premiato come comune riciclone in più di un’occasione, ad avere una sempre più crescente quantità di rifiuti non riciclabili. Infatti, nell’anno 2022 siamo passati, da circa l’80% di raccolta differenziata degli anni precedenti, al 69% con un aumento della produzione di indifferenziato pro-capite di 5.1 Kg e quindi costi aggiuntivi per lo smaltimento. Infine, contrariamente a quanto dichiarato dai colleghi dell’opposizione, durante l’amministrazione Corallo, quindi nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024, le tariffe TARI nel Comune di Trivento hanno registrato un incremento del 3,52% nel 2019, del 5,24% nel 2022 e del 2,73% nel 2023, tranne che nel biennio 2020-2021, che ha visto un decremento dello 0.13% e dello 0,93% rispettivamente, favorito soprattutto dalle riduzioni Tari finanziate dal governo centrale per l’emergenza Covid. Tra le altre cose, l’Amministrazione Corallo non è riuscita nemmeno a spendere integralmente le risorse trasferite dallo Stato per le agevolazioni Tari per l’epidemia da Covid 19 negli anni 2020 e 2021 (Decreto Crescita – e Fondone Covid), tant’è che al 31/12/2022 risultano non utilizzati 8714 Euro che dovranno essere restituiti allo Stato.
Pertanto, NON SOLO NON HANNO MAI DIMINUITO LE TARIFFE, ANZI LE HANNO AUMENTATE E NON HANNO SPESO NEANCHE TUTTI I SOLDI DATI DAL GOVERNO CENTRALE A RISTORO DEI CITTADINI, MA HANNO CONTRIBUITO DECISAMENTE AL LORO AUMENTO PERCHÉ SOTTO LA LORO AMMINISTRAZIONE LA PERCENTUALE DI DIFFERENZIATA È SCESA DAL 80% AL 69%!
Rispetto, invece, alla possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione per coprire gli aumenti TARI, i colleghi dell’opposizione, avendo amministrato, dovrebbero sapere che, secondo quanto previsto dall’art. 187, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 (TUEL), l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione è subordinato a un ordine di priorità e a specifiche condizioni, ossia – copertura dei debiti fuori bilancio riconosciuti ai sensi di legge, – finanziamento di spese di investimento, – finanziamento di spese correnti a carattere non permanente, – estinzione anticipata di prestiti e – salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Inoltre, L’ART. 1, COMMA 654, DELLA LEGGE 147/2013 STABILISCE CHE IL COSTO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DEVE ESSERE INTERAMENTE COPERTO DAI PROVENTI DELLA TARI, SENZA POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO ATTRAVERSO L’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE.
PERTANTO, L’UTILIZZO DELL’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE PER LA COPERTURA DELLE SOMME DOVUTE A TITOLO DI TARI NON È CONFORME ALLA NORMATIVA VIGENTE. Ma, d’altronde, non possiamo aspettarci tanta saggezza e competenza da chi, all’indomani del bilancio 2020, disse ai cittadini che aveva azzerato la TASI, quando questa era stata già abolita da qualche anno e accorpata all’IMU.
Per quanto riguarda, infine, l’avanzo di amministrazione ottenuto, è importante precisare che esso deriva da misure previste dal piano di riequilibrio finanziario, dall’aver svincolato più di un milione di euro accantonato per il decreto ingiuntivo a seguito dell’accordo transattivo fatto con il consorzio e dalle economie maturate sulle spese di personale, che hanno portato ad un risparmio di Euro 168.850,4. Quest’ultimo, nello specifico, è derivato dalla mancanza di un segretario comunale titolare e dal fatto che la figura del responsabile tecnico è stata ricoperta, GRATUITAMENTE, da Giugno 2024 a Novembre 2024 dall’assessore Miserere e dal Dicembre 2024 al Marzo 2025 dal sindaco. Probabilmente, se l’opposizione non avesse fatto l’esposto per l’incarico da responsabile tecnico conferito all’assessore Miserere (per il quale, così come accaduto con il ricorso elettorale, l’attuale minoranza ha avuto torto) avremmo continuato a risparmiare somme da destinare, per esempio, al finanziamento di spese di investimento per il nostro territorio. Anche sull’accordo transattivo, rivendicato come loro successo, ci sarebbe molto da dire. Basti pensare che il collegio generale del consorzio ha inserito nello statuto, proprio dopo aver vinto il contenzioso in primo grado con il Comune di Trivento, un articolo che impone che le perdite del consorzio vanno ripianate tra i consorziati. Che ragione ha avuto per farlo se effettivamente erano già dovute? Senza dimenticare che la quota detenuta dal comune di Trivento all’interno del consorzio industriale (24%), e che ha determinato un debito così alto, è stata deliberata proprio dalla prima amministrazione Corallo. Consigliamo, pertanto, ai colleghi dell’opposizione – chiude il sindaco Pavone – di non perseverare con la campagna delle fake news e delle illusioni ai cittadini, perché (avrebbero dovuto impararlo a loro spese visto l’esito delle elezioni) questo atteggiamento non paga ai fini elettorali.