Il tema dell’ultima interpellanza iscritta in Consiglio regionale dal M5S riguarda il servizio di pulizia e sanificazione all’interno delle strutture sanitarie pubbliche ma, in realtà, ha nel mirino il sistema del subappalto. Sarebbe questo, e la sua scarsa tracciabilità, a generare i dubbi sollevati dai pentastellati. Gli ex grillini partono da un assunto: in Italia le infezioni ospedaliere oscillano tra i 450 e i 700 mila casi all’anno, fenomeno dal quale il Molise non è indenne. Non basta parlare di Sanità pubblica – scrivono Roberto Gravina, primo firmatario, Andrea Greco e Angelo Primiani – ma bisogna capire cosa succede dentro gli ospedali, nei reparti e negli ambienti più delicati là dove l’igiene non è un dettaglio ma rappresenta la prima misura di prevenzione.
Chi garantisce oggi – si chiedono gli interpellanti – che ogni sala operatoria, reparto, corridoio e ambiente ad alta criticità sanitaria sia trattato secondo i protocolli previsti?
Una domanda alla quale sono chiamati a rispondere Regione e Azienda Sanitaria; una prima domanda alla quale se ne aggiungono altre: Gravina, Greco e Primiani chiedono di conoscere nel dettaglio le procedure di sanificazione applicate, la frequenza degli interventi e i prodotti utilizzati. Ma non basta, la richiesta si estende ad una verifica sulla conformità delle procedure e dei mezzi alla normativa di settore nazionale e regionale.
Serve fare chiarezza su chi fa cosa – scrivono in un crescendo Rossiniano i tre esponenti politici – serve capire quali competenze vengono messe in campo e quali i livelli di standard adottati.
Il tema – è Gravina a tirare le conclusioni – non riguarda solo l’affidabilità della prestazione, ma la capacità del sistema sanitario regionale di garantire standard minimi di prevenzione e trasparenza e, soprattutto, una elevata qualità del servizio ai degenti.