Il Consiglio regionale prova a mettere ordine nel caos trasporti. Segnatamente, si parlerà di trasporto ferroviario nel corso della riunione d’aula convocata dal Presidente Pallante d’intesa con i capigruppo per il prossimo martedì 13 maggio.
Si parte – secondo quanto scrivono i richiedenti la seduta straordinaria di Consiglio, ovvero le opposizioni al completo – da una serie di dati inquietanti che riguardano principalmente i ritardi nella consegna dei lavori, l’aumento dei costi, il taglio delle corse e la sparizione di alcune tratte.
Il dato che fa più impressione è l’aumento dei costi per l’elettrificazione della tratta Campobasso – Isernia, passato da 80 a 210 milioni di euro. Un carico da 10 al quale se fosse una briscola se ne aggiunge un secondo da 11 rappresentato dai tempi di realizzazione dell’opera: il termine previsto era fissato a ottobre 2020, adesso RFI ha fatto sapere che la data ipotizzata è fine 2028. Motivo? Lavori imprevisti sul fronte delle gallerie.
Per le tratte neglette, è la Campobasso – Larino – Termoli a destare le ambasce più grosse essendo sparita dal piano degli interventi.
Complessivamente, infine, le risorse disponibili su questo fronte sono 293 milioni di euro (in larga parte PNRR) ma nel complesso il fabbisogno è di 393. Mancano quindi all’appello 100 milioni.
Sulle questioni aperte il M5S in parlamento ha presentato in Parlamento una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture dalla cui risposta sono emersi dati contraddittori rispetto a quanto affermato da Rete Ferroviaria Italia quando audita a Palazzo D’Aimmo.
Un quadro, quindi, rispetto al quale i proponenti il consiglio chiedono risposte chiare e interventi tempestivi, a partire dalla consegna dei lavori entro il 2026 e il ripristino della tratta Campobasso – Larino – Termoli e il potenziamento delle corse con Napoli e Benevento. Pena la dismissione della rete e la consegna alla istituenda Film Commission per possibili scenari da film western ai quali mancherebbero sia gli indiani che i cowboy.
