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giovedì, Maggio 1, 2025

Primo Maggio, Federazione Pd Medio Molise: “Tenere conto del territorio per elaborare una strategia di sviluppo”

AttualitàPrimo Maggio, Federazione Pd Medio Molise: “Tenere conto del territorio per elaborare una strategia di sviluppo”

Primo Maggio, riceviamo e pubblichiamo la nota del Segretario Federazione Medio Molise Partito Democratico, Salvatore Tronca

“Il caso ha voluto che il 25 aprile ed il 1° maggio siano due date temporalmente vicine e legate a doppio filo. Il 25 aprile celebra la liberazione e la lotta partigiana che sono il presupposto della nostra Costituzione repubblicana; il 1° maggio celebra il lavoro che, insieme alla democrazia, è considerato dalla Costituzione un principio fondante della nostra Repubblica: non a caso i nostri padri costituenti, nel primo articolo della Costituzione, hanno voluto affermare solennemente che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Il lavoro non è solo uno strumento per il sostentamento proprio e della propria famiglia ma soprattutto un mezzo di affermazione della personalità del singolo, di realizzazione della dignità umana e di partecipazione attiva alla realizzazione della collettività.
Il padre costituente molisano, il liberale Colitto, si soffermò sul lavoro quale dovere individuale, che serve ad assicurare il benessere del singolo, e quale dovere collettivo, strumento di realizzazione del bene e del progresso comune.
Certo, il diritto al lavoro non è un diritto soggettivo perfetto, non possiamo ricorrere al giudice per vederci riconosciuto un posto di lavoro ma è un progetto, un obiettivo, una bussola che deve guidare i nostri legislatori ed attraversare nuove stagioni e nuove tipologie di lavoro. Quali scenari apre la quarta rivoluzione industriale Industry 4.0 con gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, le nanotecnologie, le biotecnologie ed il digitale? Come cambierà il mondo del lavoro?
Vero che il lavoro lo creano soprattutto le imprese ma alle istituzioni spetta rimuovere gli ostacoli quali l’eccesso di burocrazia, la riduzione dei tempi dei processi civili che incidono negativamente sulla competitività delle imprese, il contrasto alla corruzione, il costo eccessivo dell’energia rispetto alla media europea, l’accesso al reddito o a forme alternative di finanziamento.
E poi occorre ancora tutelare i diritti minimi dei lavoratori: in primis quel salario minimo legale, fortemente voluto dal Partito Democratico, che ancora la maggioranza parlamentare non ha inteso riconoscere, in spregio al dettato costituzionale che richiede una retribuzione sufficiente per un’esistenza libera e dignitosa. Il salario minimo fissato per legge è riconosciuto in 22 Stati membri dell’Ue su un totale di 27 (tra i 6 stati membri mancanti vi è l’Italia). A questo proposito un plauso va al Comune di Campobasso per avere fissato un minimo salariale per i lavoratori delle imprese che stipulano un contratto di appalto con il Comune di Campobasso, come era stato preannunciato in campagna elettorale dalla Sindaca Forte.
E poi il capitolo mai chiuso, purtroppo, degli incidenti sul lavoro, soprattutto nei settori maggiormente sensibili come quelli delle industrie chimiche, della movimentazione di macchine pesanti ed in genere del settore manifatturiero nonchè delle costruzioni.
Tante le questioni ancora aperte: l’insufficiente adeguamento del salario reale all’aumentato costo della vita, la parità salariale delle donne lavoratrici, il rapporto tra lavoro e pensioni che richiede il riconoscimento del lavoro degli immigrati al fine di sostenere la macchina previdenziale, rilanciare il significato del riposo e del benessere del lavoratore.
Ed in ultimo ma non per importanza la questione che ci riguarda più da vicino: il lavoro nelle aree marginali e periferiche come il Medio Molise.
Occorre stimolare le istituzioni regionali e attraverso di esse quelle nazionali affinché si impegnino concretamente ed incessantemente per mantenere i livelli produttivi ed occupazionali dello stabilimento Stellantis di Termoli, affinchè continui a dare lavoro e futuro a migliaia di lavoratori molisani ed alle loro famiglie, nonchè di tutti gli stabilimenti industriali del nostro territorio la cui sopravvivenza e i cui livelli occupazionali siano in discussione. Occorre elaborare una visione di sviluppo economico della Regione che, tenendo conto delle peculiarità territoriali e delle opportunità offerte dalla rete, sia in grado di farla uscire dall’immobilismo e frenare l’incontenibile esodo dei giovani dal Molise. Questo deve essere l’obiettivo primario del legislatore e dell’amministratore regionale.
Ed allora un augurio per questo Primo maggio a chi anela ad un lavoro, a chi anela ad un lavoro dignitoso, a chi lo ha perso e non lo ha ancora ritrovato, a chi ha un lavoro povero che non è sufficiente al sostentamento suo e della propria famiglia, alle donne che vorrebbero lavorare ma sono costrette a dedicarsi esclusivamente alla cura familiare”.

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