Caro Campobasso, così si retrocede. Il cambio di rotta auspicato con l’arrivo di Prosperi non si è lontanamente visto. Nella forma, vuoi per risultati, vuoi per modo di giocare, vuoi per il modo di interpretare gli incontri, le due gare di Prosperi sono state la versione sbiadita della gestione Braglia. Il nuovo mister ha applicato un copia e incolla, senza aver inciso minimamente sul collettivo.
Certo la bacchetta magica non esiste, l’aspetto mentale dei giocatori sembra patologico. Come a Pesaro, contro il Pontedera, dopo aver subito il gol dello svantaggio la squadra è completamente sparita dal campo. Un collettivo che affonda alle prime difficoltà è davvero preoccupante. Per salvarsi serve una squadra di carattere e abituata a giocare gare sporche, serve un atteggiamento sicuramente diverso rispetto a quello che stiamo vedendo nell’ultimo periodo. Una molla che non scatta nella testa dei giocatori, neanche il fattore casalingo, dinanzi ad un pubblico sempre numeroso e caloroso, riesce a scuotere la squadra. Domenica contro la Ternana sarà la sesta partita nelle ultime nove complessive, da giocare in casa. Pescara 2-2, Arezzo, 0-1, Pianese, 0-2, Gubbio 1-1, Pontedera 0-2, il Molinari è diventato terra di conquista per chiunque. La salvezza va costruita in casa, poco ma sicuro, anche perché lontano dai confini regionali il Campobasso ha fatto peggio in termini numerici. I lupi hanno il peggior attacco esterno del torneo con sole sei reti messe a segno.
Già il gol, elemento costante nel periodo nero della squadra. Se non si segna non si vince, regola numero uno del gioco del calcio. Come stiamo vedendo non è questione di tridente, di albero di natale, gioco offensivo o altro. Il Campobasso non ha soluzioni alternative alle reti degli attaccanti (Di Nardo 9, Di Stefano 6, Forte 3), difensori e centrocampisti latitano clamorosamente in zona gol, segno di una gestione, quella di Braglia (in questo caso), frutto dell’improvvisazione e del viva il parroco.
Ora, torniamo alla bacchetta magica, nessuno chiede a Prosperi: gioco spumeggiante, tatticismi o altre cose che ovviamente un allenatore in sella da dieci giorni non può fare. A Prosperi si chiede la praticità, si chiede di far scattare la molla ad una squadra spenta e intimorita alle prime avversità, a Prosperi si chiede un cambio tattico e la modifica di alcune pedine all’interno dell’undici iniziale.
Il Campobasso soffre a tre in difesa, il Campobasso non può giocare con soli due centrocampisti di ruolo, il Campobasso ha bisogno di un avvicendamento tra i pali (avremmo piacere di vedere una volta Neri), il Campobasso ha bisogno di fare la guerra sportiva sulle seconde palle, il Campobasso non può gestire il gioco, non lo sa fare. Punto. La palla gira a zero chilometri orari. Il Pontedera non a caso ha lasciato il pallino in mano ai rossoblù, aspettando nella propria metà campo, prima di piazzare la rete che ha indirizzato il match.
Questi i correttivi da applicare, secondo il nostro parere, a partire dalla sfida contro la Ternana. Ieri sera proprio gli umbri hanno superato in casa l’Arezzo con il punteggio di 3 a 1. Pattarello apre per gli aretini, poi la rimonta dei rossoverdi con la doppietta di Cicerelli e la rete di Curcio per chiudere i conti. Ternana che resta in scia dell’Entella con un ritardo di tre punti.