Ucciso a colpi di bastonate nei campi di Santa Croce di Magliano. E’ morto così, nel febbraio scorso, Todorov Rayko bracciante bulgaro che probabilmente si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tra le ipotesi quella che abbia potuto assistere ad un tentativo di furto e per questo eliminato. Oggi, per quel delitto, si è aperto in Corte d’Assise a Campobasso il processo a Ennio Amorfino, accusato del delitto e che dallo scorso febbraio è detenuto. L’uomo, di Santa Croce di Magliano, era presente in aula così come i familiari della vittima, la madre, la sorella e i fratelli. Il processo così come era stato incardinato però ‘muore’ già alla prima udienza. La Corte, presieduta da Enrico Di Dedda, dopo una lunga camera di consiglio ha deciso di dichiarare nullo il decreto che fissava il giudizio immediato restituendo gli atti al pm, questo perché devono essere rimodulate e meglio specificate le motivazioni alla base delle circostanze aggravanti (aspetto determinante perché avrebbe potuto portare all’accesso al rito abbreviato).